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Private banking e antiriciclaggio: nuovi Orientamenti di vigilanza Banca d’Italia

3 Agosto 2023
Di cosa si parla in questo articolo

Banca d’Italia ha pubblicato i nuovi Orientamenti di vigilanza del 03 agosto 2023 sull’applicazione degli obblighi di antiriciclaggio nella prestazione di servizi e attività di private banking.

I presenti Orientamenti muovono dalla campagna ispettiva condotta dalla Banca d’Italia nel 2022 sul rispetto degli obblighi antiriciclaggio da parte di alcuni istituti bancari specializzate nel settore del private banking.

Le verifiche condotte dalla vigilanza hanno riguardato in particolare il processo di adeguata verifica e monitoraggio della clientela.

Il private banking, ovvero la prestazione di servizi bancari o finanziari a favore di clientela privata con ampie disponibilità patrimoniali, si caratterizza per un’elevata esposizione al rischio di riciclaggio, data dal:

  • carattere facoltoso della clientela interessata,
  • frequente presenza di persone politicamente esposte (PEP) e
  • di titolari effettivi difficilmente individuabili,
  • operazioni e portafogli di elevato valore,
  • tipologia di prodotti e servizi altamente personalizzati e complessi,
  • aspettativa di riservatezza e discrezione da parte dei clienti.

Inoltre, i servizi di private banking si prestano ad essere utilizzati in modo improprio per finalità di occultamento dei fondi o di evasione.

La campagna ispettiva condotta dalla Banca d’Italia ha evidenziato una generale consapevolezza del maggiore rischio di riciclaggio connesso all’attività di private banking, che ha portato ad una serie di misure dedicate.

Permangono tuttavia alcune carenze nella profilatura della clientela e nella segnalazione delle operazioni sospette.

Con i presenti Orientamenti, Banca d’Italia richiama quindi l’attenzione degli operatori sulla necessità di dotarsi di solide procedure di adeguata verifica che siano adeguate alle caratteristiche dei servizi e della clientela private.

Banca d’Italia ricorda altresì le specifiche disposizione che la normativa prevede con riferimento all’attività di private banking e che impongono misure rafforzate alla luce del complesso delle informazioni disponibili e delle valutazioni effettuate.

La vigilanza ricorda quindi come sia necessario in questi casi verificare l’origine del reddito e del patrimonio del cliente, valorizzando altresì le caratteristiche del settore private nel monitoraggio della clientela ai fini della segnalazione di operazioni sospette, anche in ausilio con gli indicatori di anomalia emanati dall’UIF il 12 maggio scorso.

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