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Investimenti sostenibili e rischi climatici: il primo Rapporto Banca d’Italia

10 Maggio 2022
Di cosa si parla in questo articolo

Della gestione dei rischi climatici e ambientali parleremo al webinar del 21 giugno dove verranno affrontate le aspettative di vigilanza Banca d’Italia sul tema.

Banca d’Italia ha pubblicato il primo Rapporto in materia di rischi climatici e investimenti sostenibili.

Il rapporto risponde all’impegno, preso con la pubblicazione della Carta degli investimenti sostenibili, pubblicata nel 2021 da Banca d’Italia, di fornire informazioni sulle metodologie applicate per tenere conto dei rischi ESG nell’attività di investimento dei portafogli della Banca non riferiti alla politica monetaria, e sui risultati conseguiti.

Con la Carta, Banca d’Italia ha definito tre linee di azione strategica:

  • promuovere la diffusione di informazioni sulla sostenibilità da parte degli emittenti e degli operatori del sistema finanziario;
  • integrare i principi ESG nella gestione dei propri investimenti, contribuendo così alla diffusione di buone pratiche in questo campo;
  • pubblicare dati e analisi sulla finanza sostenibile, comunicare periodicamente i risultati conseguiti, nonché contribuire alla diffusione della cultura ESG nel sistema finanziario e tra i cittadini.

Il Rapporto si ispira alle raccomandazioni elaborate dalla task force per la diffusione di informazioni finanziarie collegate ai rischi climatici (Task force on climate-related financial disclosures, TCFD) e alla guida per la divulgazione di informazioni sui rischi climatici da parte delle banche centrali, pubblicata dal Network for Greening the Financial System (NGFS), cui l’Autorità aderisce dal 2019.

Il Rapporto dedica un capitolo a ciascuno dei quattro profili indicati dalla TCFD:

  • i meccanismi di governo;
  • la strategia;
  • la gestione dei rischi;
  • gli indicatori e i risultati.

In particolare, evidenzia Banca d’Italia, i rischi derivanti dal cambiamento climatico, dalla perdita di biodiversità, dal degrado delle condizioni sociali e dalla qualità della gestione delle imprese – i cosiddetti rischi ambientali, sociali e di governo societario (environmental, social and governance, ESG) – influiscono sulla crescita effettiva e potenziale dell’economia.

A livello globale è aumentata l’attenzione degli investitori per i fattori ESG: sulla base dell’indagine del 2022 del World Economic Forum, i profili ambientali e di sostenibilità figurano tra le categorie di rischio più rilevanti, in termini sia di probabilità sia di severità degli impatti potenziali.

Nel 2020 gli investimenti finanziari sostenibili, che costituivano circa il 36 per cento degli attivi globali in gestione, avevano raggiunto un valore più che doppio rispetto a quello del 2016. I

La gestione di questi rischi è di primaria importanza anche per le banche centrali e per le autorità di vigilanza, in quanto possono condizionare la loro capacità di conseguire gli obiettivi istituzionali relativi alla stabilità dei prezzi, del sistema finanziario e dei singoli intermediari.

Di seguito i principali temi affrontati nel Rapporto Banca d’Italia:

Meccanismo di governo: le proposte di allocazione strategica degli investimenti, elaborate dalla funzione di gestione del rischio, vengono sottoposte al Comitato Strategie e rischi finanziari, presieduto da un membro del Direttorio, che si riunisce con frequenza almeno annuale.

La composizione di questo Comitato è ampia, al fine di coinvolgere nelle discussioni anche altre funzioni aziendali: al Comitato partecipano i Dipartimenti che si occupano sia di analisi e ricerca economica sia del bilancio della Banca, per i possibili riflessi su quest’ultimo degli investimenti finanziari. Il Comitato esamina le proposte riguardanti il budget di rischio, la dimensione e la composizione strategica del portafoglio, esercitando un’azione di stimolo e di vaglio.

L’approvazione finale delle proposte spetta al Direttorio. A supporto di questo Comitato è stato creato un Nucleo che coordina e indirizza i lavori dell’Istituto su tutte le tematiche ESG (investimenti di portafoglio, vigilanza bancaria e finanziaria, ricerca economica, operazioni aziendali);

La strategia: gli obiettivi ESG sono perseguiti da Banca d’Italia principalmente mediante investimenti in imprese che: adottano processi di produzione rispettosi dell’ambiente; garantiscono condizioni di lavoro inclusive e attente ai diritti dei lavoratori; seguono i migliori standard di governo societario;

La gestione dei rischi: l’integrazione dei criteri di sostenibilità avviene nelle due fasi di allocazione strategica e selezione dei titoli.

Nella prima fase, l’esercizio di ottimizzazione prende in considerazione due indicatori: il punteggio ESG e l’intensità carbonica degli emittenti privati. L’obiettivo è migliorare o almeno preservare di anno in anno il punteggio ESG e ridurre progressivamente l’intensità carbonica degli investimenti.

Nella seconda fase, la selezione dei titoli è condotta in modo da migliorare il punteggio ESG e l’intensità carbonica rispetto all’indice di riferimento, controllando lo scostamento atteso dal rendimento di quest’ultimo mediante un modello fattoriale; inoltre dal portafoglio sono escluse le azioni e le obbligazioni di società che non rispettano le convenzioni fondamentali sul lavoro e i trattati internazionali sulle armi, nonché i produttori di tabacco, come indicato nella Carta per gli investimenti sostenibili.

Gli indicatori e i risultati: per la misurazione dei profili climatici e di sostenibilità degli investimenti la Banca si avvale sia di dati pubblici sia di informazioni fornite da società specializzate.

L’utilizzo di molteplici fonti consente di confrontare i dati per individuare eventuali anomalie e migliorare la copertura. L’Istituto ha selezionato i fornitori privati sulla base di un accurato confronto delle metodologie, del grado di diffusione tra gli operatori del mercato, dell’utilizzo per ricerche accademiche e delle simulazioni dell’applicazione dei dati nei modelli di gestione dei propri investimenti.

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