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Banca Tercas: dietrofront della Commissione, non fu aiuto di stato

21 Settembre 2023
Di cosa si parla in questo articolo

Con la decisione odierna, la Commissione europea ha concluso che il sostegno concesso dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) nel 2014 a Banca Tercas non costituisce un aiuto di Stato ai sensi delle norme UE.

Questa decisione fa seguito alla sentenza della Corte di giustizia del 02 marzo 2021, C-425/19P, che ha confermato la precedente sentenza del Tribunale UE che annullava la decisione della Commissione del 2015.

Nel dicembre 2015, infatti, la Commissione ha ritenuto che il sostegno concesso dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) italiano a Banca Tercas costituisse un aiuto di Stato illegale e ne ha ordinato il recupero.

In particolare, la Commissione ha rilevato che il FITD è intervenuto a favore di Banca Tercas per coprire le sue perdite e sostenere la sua vendita alla Banca Popolare di Bari.

Nel 2015 la Commissione ritenne che, così facendo, il FITD avesse agito per conto dell’Italia e che quindi il sostegno fosse configurabile quale aiuto di Stato.

Nel marzo 2019, a seguito di un ricorso dell’Italia, della BPB e del FITD, il Tribunale ha annullato la decisione della Commissione del 2015.

In particolare, il Tribunale ha ritenuto che la Commissione non avesse sufficientemente dimostrato che la decisione del FITD di sostenere Banca Tercas fosse imputabile all’Italia.

Nel marzo 2021, la Corte di giustizia ha confermato la sentenza del Tribunale.

Con la decisione odierna, la Commissione ha riesaminato il caso in conformità con le sentenze degli organi giurisdizionali europei e ha concluso che il sostegno concesso dal FITD a Banca Tercas non era imputabile all’Italia e quindi non costituiva un aiuto di Stato illegale.

La versione non riservata della decisione sarà resa disponibile con il numero SA.39451 nel registro degli aiuti di Stato sul sito web della Commissione dedicato alla concorrenza, una volta risolte le questioni di riservatezza.

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