Banca d’Italia ha pubblicato l’intervento di Sebastiano Laviola, capo dell’Unità di Supervisione e normativa antiriciclaggio della Banca d’Italia, intervenuto al seminario annuale ABI in materia di antiriciclaggio del 01 luglio 2025, ed incentrato sulla nuova vigilanza antiriciclaggio in vista della prossima applicazione dell’AML Package.
L’adozione dell’AML Package segna infatti una svolta per la strategia europea di contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo, superando i limiti dell’approccio basato sull’armonizzazione minima; l’elemento cardine è l’istituzione dell’Anti-Money Laundering Authority (AMLA – istituita con Regolamento 2024/1620/UE), che opererà su tre pilastri:
- il “Single Rulebook”, ovvero il completamento e l’attuazione uniforme di un insieme unico di regole AML
- il rafforzamento della cooperazione tra autorità europee e internazionali
- la vigilanza diretta sui soggetti finanziari a rischio più elevato.
In vista dell’entrata in funzione operativa dell’AMLA nel 2028, Banca d’Italia ha già avviato un percorso di adeguamento:
- sul piano regolamentare, continuerà a collaborare con il Ministero dell’Economia e delle Finanze per allineare il quadro nazionale alla nuova normativa UE e partecipare all’attuazione dei mandati contenuti nel pacchetto AML
- sul piano metodologico, verranno aggiornate le tecniche di analisi dei rischi per convergere con gli standard europei, anche grazie alla cooperazione con UIF e Guardia di Finanza.
La vigilanza si orienterà verso un approccio tematico, coerente con quanto previsto dal Regolamento istitutivo dell’AMLA, puntando sull’analisi cartolare e ispettiva dei fenomeni di rischio e sulla preparazione all’integrazione con l’attività dell’Autorità europea.
Il “Single Rulebook“ offrirà opportunità di semplificazione normativa e operativa, soprattutto per gli intermediari con operatività cross-border.
Una novità di rilievo sarà la promozione della vigilanza AML a livello di gruppo, con maggiore coerenza tra i controlli nazionali ed europei, e lo sviluppo di strumenti per la condivisione dei dati, che dovranno però rispettare le norme sulla protezione dei dati personali.
Infine, viene sottolineato il ruolo strategico della cooperazione pubblico-privato (PPP): Banca d’Italia sta partecipando a un progetto pilota con altre autorità e un grande gruppo bancario e, con UIF e ABI, lavora a un’iniziativa PPP di scala più ampia.
L’obiettivo è accrescere la capacità del sistema di individuare e prioritizzare i rischi, condividere esperienze e rafforzare la resilienza collettiva.
Banca d’Italia conferma il proprio impegno attivo e responsabile in questa transizione, riconoscendo che la piena attuazione del nuovo quadro AML richiederà un dialogo continuo e costruttivo con tutti gli stakeholder.