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Vigilanza cripto-attività: proposte migliorative al MICAR

15 Settembre 2025
Di cosa si parla in questo articolo

Consob, nonché la corrispondete autorità di vigilanza francese AMF e quella austriaca FMA, hanno avanzato alcune proposte per garantire una vigilanza più efficace sui mercati delle cripto-attività, al fine ultimo di rinvigorire la competitività degli operatori europei e fornire una migliore protezione agli investitori.

L’entrata in vigore del Regolamento MICA ha segnato un importante passo avanti per la regolamentazione delle criptovalute in Europa; tuttavia, AMF, FMA e Consob rilevano che la sua applicazione rimane frammentata e che alcune disposizioni non prevengono adeguatamente i rischi specifici del settore, minacciando così la competitività degli operatori europei e la tutela degli investitori.

Alla luce di queste limitazioni, le tre Autorità propongono una serie di adeguamenti per garantire un’applicazione coerente ed efficace del regolamento e rafforzare la tutela degli investitori, allineandola agli standard stabiliti per i prodotti di investimento tradizionali:

  • una vigilanza centralizzata dei principali fornitori di servizi sulle criptovalute in Europa: in particolare, le tre autorità chiedono la vigilanza diretta di ESMA sui principali fornitori di servizi sulle criptovalute, seguendo l’esempio del Meccanismo di Vigilanza Unico o del regime applicabile agli emittenti di stablecoin di significativa importanza, sottoposti alla vigilanza EBA; attualmente, infatti, MICAR prevede solo su un obbligo di segnalazione da parte delle autorità nazionali a ESMA, limitando l’efficacia e la portata della vigilanza. Le tre autorità propugnano un trasferimento di poteri all’ESMA
  • norme più severe per le piattaforme globali e le loro attività al di fuori dell’UE, ovvero una vigilanza più rigorosa sulle piattaforme che operano in cripto – attività al di fuori dell’UE e che possono essere utilizzate dai fornitori di servizi per fornire servizi agli investitori europei, in modo tale che:
    • qualsiasi intermediario che esegua ordini su criptovalute per conto di clienti europei sia obbligato a farlo su una piattaforma conforme al MICAR o a normative equivalenti, con valutazione di equivalenza affidata alla Commissione UE, con il supporto di ESMA
    • la delega da parte di un fornitore di servizi di cripto-attività di funzioni fondamentali a un’entità di un paese terzo sia soggetta a criteri chiari, in particolare all’esistenza di una legislazione “equivalente” al MICAR nella giurisdizione del paese terzo di tale entità, in linea con quanto previsto da altre normative dell’UE in materia di fornitura di servizi finanziari; in alternativa, al fornitore di servizi infragruppo del paese terzo dovrebbe essere consentito di sottoporsi alla piena supervisione extraterritoriale dell’autorità di origine del fornitore di servizi di cripto-attività o dell’ESMA
  • una migliore vigilanza dei fornitori di servizi di fronte alle minacce informatiche: le Autorità sottolineano l’importanza per i CASP di effettuare un audit indipendente sulla sicurezza informatica prima del rilascio dell’autorizzazione e di rinnovarlo periodicamente, che riguarderebbe, la protezione degli asset, la resilienza agli attacchi informatici e la gestione degli incidenti
  • la creazione di uno sportello unico per le offerte di token: si propone di rivedere la disciplina per specificare meglio cosa dovrebbero fare le Autorità, prima che un’offerta abbia inizio in uno o più Paesi, valutando anche la centralizzazione della presentazione e della gestione delle offerte di token (escluse le stablecoin) presso ESMA, anziché l’approccio attuale, in cui le autorità nazionali fungono solo da intermediari; questo approccio semplificherebbe il processo per gli emittenti, garantirebbe un’applicazione uniforme delle norme ed eviterebbe la frammentazione del mercato.
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