Banca d’Italia ha pubblicato lo studio n. 62 del mese di luglio 2025, nella collana tematica “Mercati, infrastrutture, sistemi di pagamento“, in cui analizza la relazione tra rischio di transizione climatica e rischio di credito.
In particolare, vengono esaminate le emissioni di carbonio delle imprese e le Expected Default Frequencies (EDFs) stimate da Moody’s, ovvero le probabilità attese di insolvenza delle imprese.
In base ai risultati dello studio emerge che dopo l’Accordo di Parigi la correlazione tra livelli delle emissioni ed EDFs è divenuta positiva e statisticamente significativa.
Scomponendo le probabilità di insolvenza delle imprese nelle loro componenti fondamentali, il principale canale attraverso cui il rischio di transizione climatica incide sul rischio di credito, per le imprese ad alte emissioni, è proprio la maggiore volatilità degli attivi.
L’analisi contribuisce quindi a chiarire i meccanismi che collegano il rischio climatico di transizione al rischio finanziario: i risultati sono solidi rispetto a diverse specificazioni del modello, alle diverse variabili di controllo e alle diverse aree geografiche.
In sintesi, i risultati indicano che i rischi finanziari legati al clima hanno assunto una crescente rilevanza per i mercati del credito.