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Riforma delle banche cooperative e delle casse di risparmio: il parere del Comitato economico e sociale europeo

31 Luglio 2015
Di cosa si parla in questo articolo
BCC

Pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea del 31 luglio 2015 il Parere del Comitato economico e sociale europeo (CESE) sul tema «Il ruolo delle banche cooperative e delle casse di risparmio nella coesione territoriale — proposte per un quadro di regolamentazione finanziaria adattato».

Queste le conclusioni e raccomandazioni formulate dal Comitato.

Il CESE ritiene che, nella transizione verso nuovi modelli di attività bancaria (new banking business model) e non bancaria di natura finanziaria, sia indispensabile preservare la «biodiversità» del sistema finanziario, senza che questo implichi arbitrarietà nell’applicazione delle norme (1).

Le banche in cui prevale il valore per l’azionista (shareholder’s value o SHV) devono essere complementari, in modo efficiente, alle banche in cui prevale il valore per le parti interessate (stakeholder’s value o STV) attraverso le attività all’ingrosso, al dettaglio e d’investimento. Soltanto in questo modo sarà possibile pervenire a un ecosistema finanziario stabile ed efficace, che contribuisca appieno allo sviluppo dell’economia reale.

Il CESE appoggia risolutamente gli sforzi compiuti dalla Commissione europea nel prendere in considerazione nella nuova regolamentazione finanziaria la specificità delle banche cooperative e delle casse di risparmio evitando le conseguenze indesiderate derivanti dall’uniformità nell’applicazione delle norme prudenziali e il possibile eccesso di oneri amministrativi.

Ciononostante, il problema principale continua a riguardare l’adeguata applicazione del principio di proporzionalità nella nuova regolamentazione bancaria (specialmente in rapporto alla direttiva sui requisiti patrimoniali — CRD IV, e al regolamento sui requisiti patrimoniali — RRC), che il Comitato di Basilea ha invece proposto di applicare in modo proporzionale, conformemente ai Trattati dell’Unione europea. Questo implica che bisognerebbe applicare i requisiti più stringenti alle banche che operano a livello globale, requisiti rigorosi alle banche paneuropee (che hanno carattere sistemico in Europa) e requisiti più flessibili alle banche nazionali e locali (garantendo un livello adeguato di protezione per il consumatore).

Non si tratta qui di concedere gratuitamente privilegi a determinati comparti del settore finanziario. Il CESE ha sempre puntato sulla parità di condizioni e, di conseguenza, sollecita l’utilizzo di parametri oggettivi che giustifichino una regolamentazione specifica per ogni modello di attività. Fondamentalmente, questi parametri sono i risultati economici e finanziari, il contributo all’economia reale, la gestione del rischio e la governance. Il CESE propone alle autorità finanziarie di incentivare gli attori che meglio soddisfino tali condizioni.

Se da un lato il CESE intende valorizzare il modello bancario rappresentato dalle banche cooperative e dalle casse di risparmio, dall’altro afferma con forza il suo totale rifiuto di determinati comportamenti del settore finanziario, seguiti anche da alcuni attori di questo settore, e chiede un rafforzamento delle norme deontologiche e dei codici di buona governance per l’insieme del settore finanziario quale conditio sine qua non per recuperare la fiducia perduta.

Il CESE sottolinea gli effetti drammatici che il persistere della stagnazione e il rincaro del credito alle PMI e alle famiglie possono avere per il futuro dell’Unione europea. Il Comitato fa proprie inoltre le critiche recentemente rivolte dal Parlamento europeo alla posizione del Comitato di Basilea che ha messo in discussione gli strumenti specifici europei tesi a finanziare le PMI.

Se l’Europa vuole affrontare con successo le sfide future ed essere un agente del cambiamento (invece di subirlo in modo passivo), dovrà adottare con urgenza una serie di misure nel settore finanziario che portino all’attuazione effettiva della strategia Europa 2020, degli Atti per il mercato unico I e II, dello Small Business Act, del programma COSME, dell’iniziativa per l’imprenditoria sociale ecc. Il rafforzamento del ruolo delle casse di risparmio e delle banche cooperative nel sistema finanziario europeo sarà determinante per la realizzazione di questi obiettivi.

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