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Flash News

Pubblicati dall’ISDA due nuovi paper di ricerca sui derivati OTC

10 Aprile 2014
Di cosa si parla in questo articolo

L’ISDA ha pubblicato in data 9 aprile 2014 due nuovi paper di ricerca denominati (i) The Value of OTC Derivatives: Case Study Analyses of Hedges by Publicly Traded Non-Financial Firms, e (ii) Size and Uses of the Non-cleared Derivatives Market.

The Value of OTC Derivatives: Case Study Analyses of Hedges by Publicly Traded Non-Financial Firms

Si tratta di una ricerca pubblicata dall’associazione e predisposta da due accademici di economia e finanza (Ivilina Popova, Associate Professor at the Department of Finance and Economics alla Texas State University, e Dr Betty J Simkins, Professor of Finance and Williams Companies Chair of Business alla Oklahoma State University).

Il documento esamina il valore e la composizione del portafoglio di derivati OTC conclusi da una serie di società non finanziarie americane quotate (con finalità di copertura e di gestione dei rischi di mercato), partendo da dati pubblicamente disponibili negli ultimi anni. Nell’ambito della ricerca gli autori hanno confrontato l’effettiva operatività in derivati OTC delle società analizzate ed i valori di mercato delle operazioni concluse con la possibile ed alternativa conclusione nello stesso periodo e con le stesse finalità di operazioni in derivati quotati disponibili sul mercato (Exchanged Traded Derivatives, o ETD). Analogamente, la ricerca prende in considerazione anche le recenti modifiche regolamentari che hanno introdotto obblighi di clearing e di scambio del collateral sulle operazioni in derivati OTC.

Le conclusioni dell’analisi sono che, considerati tutti i dati a disposizione, la sottoscrizione di derivati OTC per la gestione dei rischi di mercato e dei rischi “commerciali” delle società non finanziarie esaminate si palesa come maggiormente efficiente rispetto alla possibile conclusione di analoghe operazioni in derivati ETD, e talvolta si ricava come che non esistano operazioni in derivati ETD che possano perseguire le stesse finalità di riduzione e gestione dei rischi delle operazioni OTC. In tal senso, ed in una prospettiva più generale, la ricerca asserisce che i derivati OTC avrebbero quindi anche una più efficace funzione quali strumenti in grado di ridurre globalmente i rischi sistemici.

Size and Uses of the Non-cleared Derivatives Market

Tale documento è un paper di ricerca predisposto e pubblicato dall’ISDA che si focalizza sull’analisi del settore dei derivati OTC conclusi per la gestione dei tassi di interesse (Interest Rate Derivatives, o IRD) a livello globale e sulla crescente quota di derivati IRD che è già oggetto di clearing tramite controparti centrali (CCP). Secondo il documento predisposto dall’associazione, alla fine del 2013 circa il 65% dei derivati IRD conclusi a livello mondiale sono stati oggetto di compensazione tramite CCP, e ciò anche prima dell’effettiva entrata in vigore degli obblighi di clearing secondole legislazioni di varie regioni e paesi.

A fronte di ciò, conclude la ricerca, vi è una significativa porzione di operazioni in derivati OTC che è e rimarrà non soggetta a clearing. Secondo l’ISDA tali operazioni in derivati OTC non soggette a clearing presso CCP (concluse ad esempio da fondi pensione, schemi pensionistici, o da società commerciali), più che costituire una fonte di rischio sistemico, sono da considerarsi come una fondamentale risorsa in mano ai “clienti finali” per la gestione efficace di taluni rischi (come ad esempio il rischio inflazione) che altrimenti non si riuscirebbe a coprire adeguatamente con altri strumenti.

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