Banca d’Italia ha pubblicato l’intervento, al seminario del 05 novembre 2025 presso l’Università di Firenze, di Marco Pieroni, Capo dell’Unità Euro Digitale della Banca d’Italia, nel quale ha illustrato l’avanzamento del progetto dell’euro digitale, soffermandosi sulle implicazioni operative, sulle opportunità e sugli impatti strategici per banche e intermediari nell’ambito del futuro assetto dei pagamenti europei.
Il progetto della BCE non intende disintermediare le banche, bensì collocarle al centro del sistema, dato che i cittadini potranno detenere euro digitale solo tramite conti intermediati da un prestatore di servizi di pagamento.
Ciò implica, in particolare, che:
- gli intermediari continueranno a gestire la relazione con la clientela
- riceveranno una remunerazione specifica per i servizi resi nella gestione dei wallet
- potranno accedere a un’infrastruttura di pagamento europea a larga scala, priva di commissioni di schema e governata dall’Eurosistema.
Questi elementi rafforzano la posizione contrattuale delle banche europee nei confronti dei grandi circuiti internazionali, oggi dominanti nei pagamenti digitali.
Quanto alle opportunità, l’intervento individua alcune aree di particolare rilievo:
- riduzione della dipendenza da schemi extra-UE: l’euro digitale offre un’alternativa europea, potenzialmente più economica, rispetto ai circuiti internazionali
- maggiore scala competitiva: una piattaforma unificata amplia il bacino di mercato per gli intermediari, consentendo lo sviluppo di servizi pan-europei
- pagamenti condizionali e servizi innovativi: tramite l’infrastruttura dell’euro digitale diventano scalabili funzioni avanzate, come i pagamenti condizionati e i servizi legati all’“agentic commerce” basato su IA
- miglioramento della resilienza operativa: grazie ai pagamenti offline, basati su secure element, le imprese e gli intermediari potranno operare anche in assenza di rete, integrando un ulteriore presidio di continuità operativa oltre quello del contante.
L’introduzione della moneta digitale comporta tuttavia anche sfide notevoli, come:
- adeguamenti infrastrutturali: gli intermediari dovranno integrare la propria operatività con il nuovo sistema, inclusi i meccanismi waterfall e reverse waterfall per la gestione delle soglie di detenzione
- standard tecnici stringenti: il Rulebook in fase di definizione richiederà l’adozione di specifici standard su identificativi, sicurezza, frodi e user interface
- gestione del rischio tecnologico: l’uso di secure element, smart card e nuove interfacce implica nuovi profili di cybersecurity e compliance tecnica
- competizione nei servizi a valore aggiunto: nuovi servizi creeranno un campo competitivo più ampio e potenzialmente più complesso.
Tra i vantaggi per gli utenti, l’intervento sottolinea:
- privacy superiore rispetto alle soluzioni private
- pagamenti istantanei e sempre disponibili
- semplificazione delle domiciliazioni tramite il Digital Euro Account Number (DEAN), che accompagna il cliente anche in caso di cambio banca.
Ciò potrebbe trasformare il modello di fidelizzazione, rendendo più contendibile la clientela e costringendo gli intermediari a puntare su servizi innovativi e qualità del servizio.


