E’ stato presentato in Senato lo scorso 17 giugno 2025 il disegno di legge n. 1534, recante la delega al Governo per la revisione dei criteri di determinazione dei compensi dei liberi professionisti iscritti ad albi o a ordini professionali.
Come si evince nella relazione illustrativa, l’art. 9 del D.L. 1/2012 (c.d. decreto liberalizzazioni), ha abrogato il sistema delle tariffe obbligatorie, sostituito da un regime basato su parametri di riferimento: tuttavia, ciò ha evidenziato nel tempo criticità applicative, soprattutto in relazione all’adeguatezza e all’equilibrio economico delle prestazioni professionali, che il DDL presentato in Senato intenderebbe colmare, conferendo al Governo una delega per intervenire sulla materia.
Il nuovo assetto dovrebbe quindi garantire compensi proporzionati ai professionisti:
- alla complessità delle prestazioni
- al livello di responsabilità assunto dal professionista
- all’evoluzione dei mercati di riferimento.
In particolare, l’art. 2 definisce i princìpi e criteri direttivi cui il Governo dovrà attenersi nell’esercizio della delega (adottando entro 6 mesi i decreti legislativi opportuni), tra cui:
- equità, adeguatezza e attualità dei compensi professionali, tenendo conto:
- degli indici ISTAT sull’inflazione
- dell’evoluzione del mercato delle prestazioni professionali
- delle mutate condizioni economiche e sociali
- determinazione dei compensi dei professionisti sulla base di parametri stabiliti con decreto del Ministro competente, in relazione a ciascuna professione
- meccanismi di aggiornamento periodico dei parametri di riferimento
- istituzione di commissioni tecniche incaricate della revisione dei parametri
- pubblicità e trasparenza dei parametri di riferimento
- coinvolgimento obbligatorio dei consigli nazionali e dei collegi nazionali degli ordini e delle professioni, con il compito di vigilare e disciplinare l’applicazione dei parametri, anche con linee guida ed esercizio di poteri di controllo e segnalazione
- possibilità di definire i parametri di riferimento anche con accordi tra le amministrazioni competenti e le rappresentanze nazionali istituzionali delle professioni interessate.