La Banca d’Italia ha pubblicato, nel febbraio 2024, un Quaderno che analizza le determinanti che incidono sulla domanda di assicurazione contro i rischi derivanti dai cambiamenti climatici da parte delle imprese.
L’obiettivo dello studio è di valutare se le imprese esposte a rischi climatici scelgono di tutelarsi attraverso coperture assicurative.
Sebbene l’Italia sia un paese esposto alle conseguenze negative dei cambiamenti climatici, il mercato delle assicurazioni nel ramo danni risulta meno sviluppato della media dell’OCSE.
In particolare, rispetto all’ultimo dato disponibile, risalente al 2021, l’incidenza dei premi del ramo danni sul PIL risultava dell’1,9 % contro una media OCSE del 4,9 %.
Secondo la letteratura economica sull’argomento, la limitata diffusione di coperture assicurative nel contesto italiano deriverebbe dal malfunzionamento dei mercati assicurativi in presenza di asimmetrie informative tra assicuratori e assicurati e dalla mancanza da parte del management di una sufficiente cultura assicurativa sul valore potenziale dello strumento.
L’analisi condotta si basa su un campione Invind, indagine annuale della Banca d’Italia condotta su un campione di imprese.
Le domande relative alle coperture assicurative sono messe in relazione con le caratteristiche delle imprese oggetto di studio e con i fattori di rischio relativi al territorio in cui risultano ubicati gli stabilimenti.
L’analisi evidenzia che il rischio sismico incide sulle domande di polizze contro i danni naturali in misura maggiore rispetto ad altri rischi prospettici.
Inoltre, dallo studio emerge che, alla data dei dati rilevati, le imprese che avevano subito un danno legato a rischi climatici negli ultimi cinque anni presentano una maggiore probabilità di essere assicurate.