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Banca d’Italia sul riconoscimento di misure macroprudenziali UE

19 Novembre 2025
Di cosa si parla in questo articolo

Banca d’Italia ha recentemente assunto due decisioni in materia macroprudenziale, riconoscendo una misura tedesca sul rischio sistemico e decidendo invece di non recepire le misure macroprudenziali svedesi e norvegesi, sulla base della limitata esposizione degli intermediari italiani.

La raccomandazione ESRB/2025/4 invita le autorità nazionali dello Spazio economico europeo a riconoscere una Systemic Risk Buffer (SyRB) pari all’1% delle RWA relative alle esposizioni garantite da immobili residenziali situati in Germania.

La misura riguarda tutte le banche che adottano modelli IRB, mentre per gli intermediari che utilizzano il metodo standardizzato si applica solo alle esposizioni che beneficiano di una riduzione del coefficiente di ponderazione del rischio.

L’ESRB specifica inoltre – diversamente dalla precedente raccomandazione ESRB/2022/4 – che la misura opera a livello consolidato, sub-consolidato e individuale, ampliandone la portata applicativa lungo l’intero perimetro prudenziale di gruppo.

La raccomandazione introduce anche un meccanismo di esenzione basato sul principio del de minimis, invitando le autorità nazionali a riconoscere la misura tedesca con possibilità di esentare gli enti le cui esposizioni rilevanti siano inferiori a 10 miliardi di euro; le autorità possono applicare la soglia raccomandata, introdurne una inferiore oppure applicare la misura anche in assenza di soglie.

Banca d’Italia aveva già deciso a maggio di riconoscere integralmente la misura tedesca, applicandola alle esposizioni verso immobili residenziali in Germania detenute da banche e gruppi bancari italiani: l’esenzione è stata accordata agli intermediari con esposizioni non ponderate inferiori a 10 miliardi di euro a livello consolidato; per le banche non appartenenti a gruppi la soglia rileva a livello individuale.

L’Autorità ricorda pertanto che gli intermediari interessati dovranno quindi mantenere, dal 1° gennaio 2026, una riserva di capitale dell’1% sulle relative RWA a tutti i livelli del perimetro di vigilanza.

Le raccomandazioni ESRB/2025/5 e ESRB/2025/6 affrontano invece le misure macroprudenziali introdotte da Svezia e Norvegia, le quali impongono ponderazioni minime sulle esposizioni garantite da immobili residenziali e non residenziali detenute da banche che utilizzano modelli IRB.

L’ESRB aveva invitato gli Stati membri ad adottare misure analoghe per le proprie banche, sempre con applicazione consolidata, sub-consolidata e individuale, e con la possibilità di esentare gli intermediari che ricadono sotto le soglie di materialità previste (principio del de minimis): nel valutare tali soglie, le autorità devono considerare non solo esposizioni dirette e transfrontaliere, ma anche quelle detenute tramite filiazioni estere, così da cogliere appieno il profilo di rischio effettivo.

Per le banche italiane, tuttavia, le esposizioni relative ai rischi immobiliari individuati da Svezia e Norvegia risultano molto contenute: pertanto, Banca d’Italia ha ritenuto di non introdurre misure analoghe, pur impegnandosi a svolgere monitoraggi periodici e a riconsiderare la decisione qualora le condizioni di rischio evolvano in modo significativo.

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