Banca d’Italia ha pubblicato il rapporto sulle operazioni di pagamento fraudolente in Italia del 2° semestre 2024, che fornisce un aggiornamento sull’evoluzione delle frodi nei pagamenti digitali al dettaglio.
Il rapporto, basato sulle segnalazioni semestrali dei prestatori di servizi di pagamento (PSP), esamina in particolare:
- i principali strumenti di pagamento (bonifici, carte di pagamento di credito e debito, moneta elettronica – carte prepagate, prelievi da ATM)
- i canali di utilizzo (POS fisico / e-commerce)
- la dimensione geografica (nazionale / transfrontaliera)
- i presidi di sicurezza (SCA /altro)
- la ripartizione delle perdite tra clienti e prestatori di servizi di pagamento.
Dal rapporto sulle frodi nei pagamenti emerge quindi, riassuntivamente, che:
- il tasso di frode (ovvero quanto incide il valore delle transazioni fraudolente sul valore totale delle operazioni di pagamento) è pari:
- allo 0,002% per i bonifici nel loro complesso: quelli istantanei continuano a mostrare tassi di frode superiori (0,057%) rispetto ai bonifici ordinari (0,0015%)
- allo 0,017% per le operazioni con carte
- allo 0,021% per quelle con moneta elettronica
- le operazioni a distanza (e-commerce) con carte di pagamento e moneta elettronica sono più esposte ai rischi di frode rispetto a quelle effettuate al punto fisico (POS), così come è più elevato il rischio nelle operazioni transfrontaliere
- le frodi manipolative del pagatore sono diffuse soprattutto nei bonifici, ma è in crescita anche nelle operazioni con carta (trattasi di frode molto insidiosa perché sfrutta informazioni sul cliente raccolte con tecniche di ingegneria sociale e lo induce a disporre volontariamente un pagamento verso un beneficiario fraudolento): Banca d’Italia ricorda che, a differenza delle frodi cd. “non autorizzate” (in calo del 7% su base annua), le frodi “da manipolazione del pagatore”, attuate anche in presenza di presidi di autenticazione forte del cliente (SCA), non consentono l’attivazione automatica dei meccanismi di rimborso previsti dalla normativa, rendendo più difficile per l’utente il recupero delle somme.
Banca d’Italia rammenta infine che dal 9 ottobre 2025 sarà obbligatorio per i PSP effettuare la verifica in tempo reale sull’IBAN e sui dati del beneficiario del bonifico (istantaneo e tradizionale) e segnalare eventuali discrepanze prima che il cliente autorizzi l’operazione di pagamento.