Banca d’Italia ha pubblicato l’intervento del 17 luglio 2025 del proprio Direttore Generale Luigi Signorini, al quarto incontro dei Ministri delle finanze e dei Governatori delle banche centrali del G20 South Africa’s Financial Sector Conduct Authority (FSCA) e OECD, incentrato sull’uso dell’intelligenza artificiale nel settore finanziario.
L’intervento sottolinea come l’intelligenza artificiale (IA) rappresenti una risorsa strategica per migliorare qualità, efficienza e sicurezza nei servizi finanziari.
Le applicazioni sono molteplici: consulenza personalizzata, valutazione del rischio di credito, rilevazione delle frodi, gestione dei reclami, adempimenti antiriciclaggio, vigilanza prudenziale e controllo degli abusi di mercato.
Tuttavia, i benefici vanno bilanciati con una gestione attenta dei rischi: opacità dei modelli, dipendenza da fornitori terzi, vulnerabilità informatiche, rischio sistemico e trattamento equo dei clienti; particolare attenzione è posta sulla governance dei dati personali e sulla prevenzione di bias sistemici.
In Italia, l’adozione dell’IA tra gli intermediari vigilati è in forte crescita: gli investimenti in progetti IA si sono quadruplicati in due anni, con un ruolo di primo piano per la Generative AI; secondo la FinTech Survey, gli investimenti tecnologici sono saliti dallo 0,5% (2017-18) all’1,5% (2023-24) dei costi operativi.
L’IA favorisce l’inclusione finanziaria: migliora l’accesso al credito per imprese con storie creditizie limitate, offre soluzioni personalizzate e strumenti per accrescere l’educazione e la literacy finanziaria.
Anche le autorità possono trarne vantaggio, ad esempio per identificare assetti proprietari complessi, svolgere valutazioni su governance e condotta degli intermediari, e analizzare reclami.
Sul piano regolamentare, viene richiamato il Regolamento europeo sull’IA (AI Act), in vigore dall’agosto 2024, che introduce un quadro giuridico vincolante e basato sul rischio: l’attuazione richiederà flessibilità, coordinamento e capacità di adattamento, per evitare ostacoli all’innovazione.
Banca d’Italia, insieme a OCSE e Commissione UE, ha avviato un progetto su quattro fronti, con l’obiettivo è rendere i mercati più efficienti, accessibili e competitivi, stimolando investimenti privati e sostenendo la crescita:
- miglioramento normativo
- rafforzamento della vigilanza
- promozione dell’innovazione
- ottimizzazione dei processi interni tramite IA.
In chiusura, si sottolinea la necessità di vigilanza attiva e giudizio flessibile, per cogliere appieno il potenziale dell’IA, senza trascurare i rischi che essa può comportare.