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Sull’uso dell’intelligenza artificiale nel settore finanziario

25 Luglio 2025
Di cosa si parla in questo articolo

Banca d’Italia ha pubblicato l’intervento del 17 luglio 2025 del proprio Direttore Generale Luigi Signorini, al quarto incontro dei Ministri delle finanze e dei Governatori delle banche centrali del G20 South Africa’s Financial Sector Conduct Authority (FSCA) e OECD, incentrato sull’uso dell’intelligenza artificiale nel settore finanziario.

L’intervento sottolinea come l’intelligenza artificiale (IA) rappresenti una risorsa strategica per migliorare qualità, efficienza e sicurezza nei servizi finanziari.

Le applicazioni sono molteplici: consulenza personalizzata, valutazione del rischio di credito, rilevazione delle frodi, gestione dei reclami, adempimenti antiriciclaggio, vigilanza prudenziale e controllo degli abusi di mercato.

Tuttavia, i benefici vanno bilanciati con una gestione attenta dei rischi: opacità dei modelli, dipendenza da fornitori terzi, vulnerabilità informatiche, rischio sistemico e trattamento equo dei clienti; particolare attenzione è posta sulla governance dei dati personali e sulla prevenzione di bias sistemici.

In Italia, l’adozione dell’IA tra gli intermediari vigilati è in forte crescita: gli investimenti in progetti IA si sono quadruplicati in due anni, con un ruolo di primo piano per la Generative AI; secondo la FinTech Survey, gli investimenti tecnologici sono saliti dallo 0,5% (2017-18) all’1,5% (2023-24) dei costi operativi.

L’IA favorisce l’inclusione finanziaria: migliora l’accesso al credito per imprese con storie creditizie limitate, offre soluzioni personalizzate e strumenti per accrescere l’educazione e la literacy finanziaria.

Anche le autorità possono trarne vantaggio, ad esempio per identificare assetti proprietari complessi, svolgere valutazioni su governance e condotta degli intermediari, e analizzare reclami.

Sul piano regolamentare, viene richiamato il Regolamento europeo sull’IA (AI Act), in vigore dall’agosto 2024, che introduce un quadro giuridico vincolante e basato sul rischio: l’attuazione richiederà flessibilità, coordinamento e capacità di adattamento, per evitare ostacoli all’innovazione.

Banca d’Italia, insieme a OCSE e Commissione UE, ha avviato un progetto su quattro fronti, con l’obiettivo è rendere i mercati più efficienti, accessibili e competitivi, stimolando investimenti privati e sostenendo la crescita:

  • miglioramento normativo
  • rafforzamento della vigilanza
  • promozione dell’innovazione
  • ottimizzazione dei processi interni tramite IA.

In chiusura, si sottolinea la necessità di vigilanza attiva e giudizio flessibile, per cogliere appieno il potenziale dell’IA, senza trascurare i rischi che essa può comportare.

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