Il CNDCEC (Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti contabili), congiuntamente alla FNC (Fondazione Nazionale Commercialisti), hanno pubblicato uno studio che analizza i processi di aggregazione delle società a partecipazione pubblica (società pubbliche), diventati sempre più diffusi per superare la frammentazione nella gestione dei servizi pubblici locali e promuovere una razionalizzazione delle società pubbliche.
Ciò, in linea con il D. Lgs. 201/2022 e il Testo unico sulle società a partecipazione pubblica (TUSP – D. Lgs. 175/2016).
In sintesi, lo studio:
- offre una rassegna della normativa di riferimento, evidenziando come le spinte legislative verso l’aggregazione si scontrino, nella pratica, con un contesto normativo frammentato e poco coordinato
- specifica che le operazioni di aggregazione (come fusioni o incorporazioni) sono disciplinate principalmente dal Codice Civile e non trovano una regolamentazione specifica e organica né nel TUSP né nel decreto di riordino dei servizi pubblici locali: le assenze di una disciplina unitaria e le numerose interpretazioni amministrative generano incertezza e rendono complesso il processo aggregativo
- pone l’accento sulla presenza di normative restrittive, pensate per altri fini, che contribuiscono ad allungare i tempi e a ostacolare percorsi che invece dovrebbero essere incentivati
In conclusione, lo studio rileva la necessità di elaborare una disciplina più puntuale dei processi aggregativi, trattandoli come fenomeno unitario e considerando la loro portata strategica e di lungo periodo: a tal fine, suggerisce l’adozione di procedure semplificate, specialmente nei casi in cui siano coinvolti anche soggetti privati, per salvaguardare la durata e l’efficienza dei servizi pubblici affidati.
Il documento auspica un’evoluzione normativa e interpretativa che renda più rapidi, certi ed efficaci i processi di aggregazione, valorizzando la dimensione strategica e l’interesse pubblico nella gestione dei servizi.