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Strategie di sostenibilità: il ruolo della Banca d’Italia

16 Febbraio 2023
Di cosa si parla in questo articolo

Pubblicato l’intervento della Vice Direttrice di Banca d’Italia, Alessandra Perazzelli, sul contributo della Banca d’Italia al dibattito e alle strategie di sostenibilità.

In particolare, evidenzia Banca d’Italia, i rischi associati al cambiamento climatico, alla perdita di biodiversità, al deterioramento delle condizioni sociali e alla qualità della gestione delle imprese, noti come rischi ambientali, sociali e di governance (ESG), possono influire significativamente sulla crescita effettiva e potenziale dell’economia e sulla stabilità del sistema finanziario.

È compito dei governi affrontare questi rischi, in particolare per contrastare il cambiamento climatico e promuovere una maggiore sostenibilità ambientale. Tuttavia, le banche centrali e le autorità di vigilanza svolgono un ruolo importante nella gestione di questi rischi, poiché possono influenzare la loro capacità di raggiungere gli obiettivi istituzionali relativi alla stabilità dei prezzi, del sistema finanziario e dei singoli intermediari.

Le banche centrali e le autorità di vigilanza svolgono un ruolo cruciale nella promozione di pratiche di investimento sostenibili e nella promozione della trasparenza delle informazioni ESG. Questo contribuisce a mitigare i rischi ESG e a promuovere una maggiore stabilità finanziaria e una crescita economica sostenibile nel lungo termine.

La Banca d’Italia si è impegnata a svolgere un ruolo attivo nella promozione della finanza sostenibile e nella gestione dei rischi climatici all’interno del sistema finanziario. Questo impegno è evidente nel suo piano strategico per il triennio 2023-2025, dove ha delineato specifiche linee di azione volte a supportare lo sviluppo della finanza sostenibile.

La Banca d’Italia, inoltre, si impegna a ridurre progressivamente l’impronta ambientale e carbonica delle sue attività, seguendo l’obiettivo di emissioni nette pari a zero.

Le attività di Banca d’Italia nel promuovere le strategie di sostenibilità

Nel corso del suo intervento, Perazzelli ha svolto una panoramica delle diverse attività portante avanti da Banca d’Italia per lo sviluppo delle strategie di sostenibilità.

Gli investimenti sostenibili – La gestione degli investimenti sostenibili è un’importante area di attenzione per le banche centrali, poiché esse possono avere un impatto significativo sul sistema finanziario globale.

La Banca d’Italia ha intrapreso una serie di azioni per promuovere la finanza sostenibile e le strategie di sostenibilità, tra cui l’integrazione dei criteri ESG nella gestione dei propri portafogli di investimento non collegati alla politica monetaria.

La Carta degli investimenti sostenibili, pubblicata nel 2021, definisce le linee guida per la gestione degli investimenti sostenibili, tra cui la promozione della diffusione di informazioni sulla sostenibilità, l’integrazione dei principi ESG nella gestione degli investimenti e la pubblicazione di dati e analisi sulla finanza sostenibile.

Inoltre, nel 2022 la Banca ha pubblicato il suo primo Rapporto sugli investimenti sostenibili e sui rischi climatici, che si ispira alle raccomandazioni della Task force on climate-related financial disclosures del Financial Stability Board e alla Guida per la divulgazione di informazioni sui rischi climatici del Network for Greening the Financial System (NGFS).

La Banca d’Italia è impegnata a divulgare la cultura ESG e le strategie di sostenibilità nel sistema finanziario e tra i cittadini, e ad adottare un approccio mirato a ridurre l’impatto ambientale e carbonico delle proprie attività, con l’obiettivo di raggiungere le emissioni nette pari a zero nel lungo periodo.

Politica monetaria – La Banca d’Italia svolge un ruolo attivo nell’Eurosistema per definire le linee guida sulla considerazione del cambiamento climatico come fattore significativo nella politica monetaria.

Stabilità finanziaria – Il sistema finanziario è estremamente interconnesso con tutti i settori dell’economia, tra cui quelli che producono una quantità significativa di emissioni di gas serra. Questa interconnessione lo rende particolarmente vulnerabile ai rischi climatici, che possono propagarsi e amplificarsi attraverso la sua funzione di intermediazione. Pertanto, è fondamentale valutare come questi rischi possono tradursi in rischi finanziari e come gli effetti economici negativi possono diffondersi all’interno del sistema finanziario, mettendo a rischio la sua stabilità.

Tuttavia, la valutazione dell’esposizione del sistema finanziario ai rischi climatici è complessa e presenta alcune sfide. In primo luogo, per quantificare l’entità delle attività finanziarie a rischio per i singoli intermediari, sono necessari dati dettagliati sulla localizzazione geografica o sul contenuto di CO2 delle singole esposizioni, dati che spesso non sono disponibili. Inoltre, la valutazione del rischio per l’intero sistema finanziario richiede la conoscenza dei meccanismi di propagazione e dei modelli di previsione che tengano conto delle tendenze climatiche e ambientali, che possono differire sensibilmente da quelle del passato e richiedono l’utilizzo di analisi di scenario.

La Banca d’Italia sta lavorando per superare queste sfide e contribuisce attivamente ai lavori nazionali e internazionali volti a stimare l’esposizione degli intermediari ai rischi fisici e a valutare i possibili effetti della transizione verso un’economia più sostenibile. In particolare, sta conducendo analisi per valutare l’esposizione degli intermediari ai rischi climatici e ambientali e per identificare i meccanismi di propagazione di tali rischi all’interno del sistema finanziario.

Vigilanza bancaria e finanziaria – La Banca d’Italia svolge un ruolo importante nel monitorare gli impatti dei rischi climatici sulla resilienza delle banche e degli intermediari vigilati, in particolare per quanto riguarda il greenwashing delle attività di investimento. Inoltre, la Banca d’Italia partecipa ai dibattiti regolamentari nazionali ed europei per stabilire adeguati presidi per i rischi climatici e ambientali e ha elaborato un primo insieme di aspettative di vigilanza per l’integrazione dei rischi climatici e ambientali nelle strategie aziendali e nei sistemi di gestione dei rischi.

Per aumentare la consapevolezza degli intermediari sui rischi e opportunità dell‘inclusione dei rischi climatici nei loro processi gestionali, la Banca d’Italia ha anche inserito i rischi climatici e ambientali tra le priorità di vigilanza e ha rafforzato il dialogo di supervisione tramite incontri e workshop dedicati con gli intermediari. Inoltre, ha avviato iniziative di supervisione per i vari intermediari, con un focus sulle società di gestione del risparmio.

Un problema rilevante emerso nel corso dell’attività di vigilanza è la carenza di dati di sostenibilità, che rappresenta uno dei principali ostacoli all’allocazione delle risorse finanziarie a favore della transizione ambientale.

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