Il Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria ha pubblicato lo scorso 13 giugno 2025 il framework di riferimento per la discolsure volontaria dei rischi finanziari legati al clima (ovvero sull’informativa volontaria sui rischi climatici e ambientali).
Tale pubblicazione segue alla consultazione con il mercato avviata nel novembre 2023: per ciascuna area in esame, il Comitato aveva incluso bozze di tabelle e modelli di informativa a scopo illustrativo e per sollecitare il feedback degli stakeholder sulla significatività e la comparabilità di potenziali informative future.
Quanto ai dati sul clima, il Comitato riconosce, preliminarmente, che l’accuratezza, la coerenza e la qualità degli stessi sono in continua evoluzione e che, pertanto, si rende necessario integrare un ragionevole livello di flessibilità nel quadro finale.
Dopo aver considerato il feedback degli stakeholder, il Comitato ha modificato alcuni elementi relativi alle proposte contenute nel documento consultivo e ha ora finalizzato un quadro di informativa volontaria sui rischi finanziari legati al clima, che le giurisdizioni possono prendere in considerazione.
Il Comitato ha concordato che il quadro di riferimento per l’informativa sui rischi climatici e ambientali avrà carattere volontario e che le giurisdizioni decideranno se implementarlo a livello nazionale: il Comitato monitorerà in particolare gli sviluppi rilevanti, inclusa l’implementazione di altri quadri normativi e pratiche di informativa da parte delle banche attive a livello internazionale nelle giurisdizioni membri, e valuterà se in futuro saranno necessarie revisioni del quadro normativo.
Data la natura unica e complessa dei rischi finanziari legati al clima, non esiste un singolo parametro in grado di rappresentarli perfettamente: il Comitato riconosce che potrebbero essere necessarie molteplici metriche quantitative e informazioni qualitative, per formare un quadro completo dell’esposizione delle banche ai rischi finanziari legati al clima.
Gli utenti devono pertanto considerare l’informativa in modo olistico, comprendendone i punti di forza e i punti deboli: l’implementazione delle tabelle e dei modelli descritti nel documento pubblicato sarà obbligatoria solo quando richiesto dalle autorità di vigilanza nazionali a livello giurisdizionale.
Tali modelli includono:
- la Tabella CRFRA, che contiene informazioni qualitative sui rischi finanziari legati al clima (governance, strategia e gestione del rischio)
- la Tabella CRFRB, che contiene ulteriori informazioni qualitative sui rischi finanziari legati al clima (rischio di transizione, rischio fisico e rischio di concentrazione)
- il modello CRFR1, sul rischio di transizione, con riferimento alle esposizioni ed emissioni finanziate per settore
- il modello CRFR2, sul rischio fisico, con riferimento a quelle esposizioni soggette a rischi fisici
- il modello CRFR3, sul rischio di transizione, con riferimento specifico alle esposizioni immobiliari nel portafoglio mutui per livello di efficienza energetica
- il modello CRFR4, sul rischio di transizione, con riferimento specifico all’intensità delle emissioni per output fisico e per settore.