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Rischi climatici e ambientali: la BCE fissa le scadenze per le banche

2 Novembre 2022
Di cosa si parla in questo articolo

La Banca centrale europea (BCE) ha pubblicato i risultati della sua revisione tematica, da cui emerge che le banche sono ancora lontane dal gestire adeguatamente i rischi climatici e ambientali.

La BCE sta ora fissando scadenze scaglionate affinché le banche soddisfino progressivamente tutte le aspettative di vigilanza che ha definito nella sua Guida sui rischi climatici e ambientali del 2020.

Oggi la BCE ha pubblicato anche un compendio di buone pratiche osservate in alcune banche, a dimostrazione del fatto che è possibile compiere rapidi progressi e con l’obiettivo di facilitare il miglioramento delle pratiche in tutto il settore.

L’esame tematico mirava a verificare se le banche identificano e gestiscono adeguatamente i rischi climatici e i rischi ambientali.

Ha inoltre analizzato le strategie di rischio delle banche e i loro processi di governance e gestione del rischio.

L’esame ha concluso che, anche se l’85% delle banche ha adottato almeno pratiche di base nella maggior parte delle aree, mancano ancora metodologie più sofisticate e informazioni granulari sui rischi climatici e ambientali.

Le preoccupazioni dell’autorità di vigilanza riguardano anche le capacità di esecuzione della maggior parte delle banche, dove l’effettiva attuazione delle pratiche è ancora in ritardo.

Di conseguenza, le banche continuano a sottovalutare in modo significativo l’ampiezza e la portata di tali rischi e quasi tutte le banche (96%) hanno difficoltà nell’identificarli.

La BCE ha fissato scadenze specifiche per il raggiungimento del pieno allineamento alle sue aspettative entro la fine del 2024.

Sebbene possano esserci eccezioni in singoli casi, la BCE ha comunicato alle banche l’aspettativa di raggiungere, come minimo, i seguenti risultati.

In una prima fase, la BCE si aspetta che le banche classifichino adeguatamente i rischi climatici e ambientali e che effettuino una valutazione completa del loro impatto sulle attività bancarie al più tardi entro marzo 2023.

In una seconda fase, e al più tardi entro la fine del 2023, la BCE si aspetta che le banche includano i rischi climatici e ambientali nella loro governance, nella loro strategia e nella gestione dei rischi.

Alcune banche hanno già iniziato a pianificare la transizione verso un’economia a basse emissioni di CO2 e a coinvolgere i propri clienti.

Tuttavia, nella maggior parte delle banche prevale ancora un approccio attendista.

Ad esempio, le banche non fissano obiettivi intermedi o limiti all’assunzione di rischi in vista del rispetto degli impegni strategici a lungo termine, oppure li fissano in modo tale che l’impatto immediato sull’attività della banca sia trascurabile.

In un’ultima fase, entro la fine del 2024 le banche dovranno soddisfare tutte le restanti aspettative di vigilanza sui rischi climatici e ambientali delineate nel 2020, compresa la piena integrazione nel processo di valutazione dell’adeguatezza patrimoniale interna (ICAAP) e nelle prove di stress.

Le scadenze saranno attentamente monitorate e, se necessario, saranno adottate misure di controllo.

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