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Manovra economica: il Senato approva il maxiemendamento del Governo

8 Settembre 2011

Con 165 voti favorevoli, 141 contrari e 3 astenuti, il Senato ha approvato il maxiemendamento interamente sostitutivo dell’articolo unico del ddl n. 2887 di conversione in legge del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, recante ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo, su cui il Governo in apertura di seduta ha posto la questione di fiducia. Il provvedimento passa ora alla Camera per la definitiva conversione in legge.

Correlato alla manovra finanziaria per il 2012, il ddl anticipa gli effetti di correzione dei saldi e rafforza le misure contenute nella manovra di luglio per conseguire il pareggio di bilancio nel 2013 anziché nel 2014. Le ultime misure, decise ieri sera dal Consiglio dei Ministri, prevedono l’aumento dell’Iva al 21 per cento, un prelievo del 3 per cento sui redditi superiori ai 300.000 euro, l’anticipo al 2014 dell’innalzamento graduale da 60 a 65 anni dell’età pensionabile delle donne che lavorano nel settore privato.

Altre misure contenute nel maxiemendamento del Governo, che recepisce diverse modifiche approvate in Commissione bilancio, prevedono tagli alla spesa dei Ministeri per 6 miliardi, un prelievo del 5 e del 10 per cento sulle retribuzioni dei dipendenti pubblici superiori ai 90.000 e ai 150.000 euro, la revisione della spesa storica e l’accorpamento degli enti previdenziali, la delega per la riforma dell’assistenza, il coinvolgimento dei comuni nella lotta all’evasione fiscale.

Non passa invece la norma sulla certificazione dei crediti vantati dalle imprese nei confronti della pubblica amministrazione.

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