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La guida aggiornata BCE sui modelli interni

29 Luglio 2025
Di cosa si parla in questo articolo

La Banca Centrale Europea (BCE) ha aggiornato la propria guida sui modelli interni, integrando al contempo gli aggiornamenti al quadro normativo, e l’esperienza maturata dalla BCE stessa durante l’attività di supervisione dei modelli interni.

Dalla sua prima pubblicazione nell’ottobre 2019, la guida si è dimostrata uno strumento molto utile e apprezzato per gli istituti di credito e le autorità di vigilanza: la BCE ha originariamente sviluppato la guida nell’ambito della propria revisione mirata dei modelli interni, con l’obbiettivo di affrontare le incoerenze derivanti dall’utilizzo di modelli interni complessi e a ridurre la variabilità ingiustificata dei risultati.

Si ricorda che l’utilizzo di modelli interni da parte delle banche significative, per il calcolo delle attività ponderate per il rischio, è soggetto all’approvazione iniziale della BCE: i modelli interni delle banche sono quindi soggetti ad un monitoraggio continuo da parte della BCE stessa.

A giugno 2024, circa il 60% degli importi delle esposizioni ponderate per il rischio di credito delle banche direttamente vigilate dalla BCE (banche significative) era calcolato utilizzando modelli interni e circa il 40% utilizzando metodi standardizzati.

Complessivamente, il rischio di credito rappresentava circa l’83% degli importi totali delle esposizioni ponderate per il rischio delle banche significative.

La versione rivista fornisce trasparenza sulla comprensione da parte della BCE degli aspetti più significativi del quadro normativo applicabile ai modelli interni utilizzati dalle banche per il rischio di credito, di mercato e di controparte.

Le principali modifiche della guida includono:

  • una nuova sezione sull’apprendimento automatico, parte del capitolo “Principi generali per i modelli interni”, che specifica le aspettative relative all’utilizzo di tecniche di apprendimento automatico nei modelli interni, rispondendo a un’esigenza di chiarimento precedentemente sollevata dal settore, al fine di garantire che i modelli che utilizzano queste tecniche siano adeguatamente spiegabili e che le loro prestazioni ne giustifichino la complessità
  • l’aggiornamento del capitolo sul rischio di credito, che include:
    • aggiornamenti sull’implementazione e sull’utilizzo parziale permanente per allinearsi ai requisiti CRR 3
    • aspettative più precise sulla convalida interna e sull’audit interno, in linea con il manuale di vigilanza EBA sulla convalida dei sistemi di rating basati sui rating interni (IRB)
    • chiarimenti sulle responsabilità dell’alta dirigenza e dell’organo di gestione in merito alla preparazione della presentazione alla BCE delle domande relative ai modelli interni
    • chiarimenti in ordine alle aspettative sulla definizione di default e sulla stima dei parametri del rischio di credito, in particolare per quanto riguarda la quantificazione del rischio dei modelli di probabilità di default (PD) e di perdita in caso di default (LGD)
  • la suddivisione in due capitoli del rischio di mercato, per presentare le aspettative di vigilanza sui modelli di rischio di mercato sia ai sensi del CRR 2 che del CRR 3, riflettendo le due decisioni della Commissione europea di rinviare l’attuazione della legislazione sui nuovi standard di Basilea, prima all’inizio del 2026 e successivamente con un ulteriore rinvio previsto all’inizio del 2027, che è ora soggetto all’esame del Parlamento europeo e del Consiglio per un periodo di 3 mesi
  • maggiori dettagli nel capitolo relativo al rischio di credito di controparte, ovvero su come modellare i rischi delle negoziazioni con i partner commerciali, le variazioni dell’esposizione e gli aggiornamenti sulle scadenze in linea con il CRR 3.

La BCE si aspetta che questa revisione migliori l’efficacia e l’utilità della guida, per l’implementazione e la supervisione dei modelli interni, aiutando gli enti a semplificare i loro scenari di modello, consentendo loro di scegliere meglio i portafogli più adatti per tali modelli e di applicare approcci più semplici ad altri.

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