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NPL

Inadempienze probabili: indagine Banca d’Italia sulla gestione

25 Marzo 2022
Di cosa si parla in questo articolo

Banca d’Italia ha pubblicato un’indagine sulla gestione delle inadempienze probabili.

In particolare, evidenzia l’indagine, l’aumento dei Non Performing Loans (NPL), avvenuto durante lo scorso decennio, ha portato il supervisore a richiedere alle banche di gestire in modo proattivo questi crediti, spingendole a migliorare i processi di gestione e monitoraggio e a sviluppare procedure di supporto dedicate; la gestione degli NPL ha dunque beneficiato dei progressi operati dalle banche che hanno rimosso numerose carenze riscontrate in passato.

I progressi tuttavia, continua Banca d’Italia, si sono principalmente osservati per crediti classificati come sofferenze, per i quali sono in corso procedure di insolvenza e che le banche gestiscono in ottica liquidatoria.

La gestione degli NPL diversi dalle sofferenze, quasi interamente rappresentati da inadempienze probabili (IP), apre nuove sfide per le banche. Questi crediti sono contraddistinti da modalità di gestione differenti da quelle delle sofferenze e il loro mercato al momento non è ancora pienamente sviluppato. I debitori classificati come IP versano in situazioni di difficoltà economica e finanziaria giudicate, tuttavia, reversibili.

A differenza delle sofferenze, grazie a piani di ristrutturazione e al sostegno finanziario delle banche creditrici (o di altri soggetti) in grado di mantenere in vita le imprese affidate, le IP possono tornare in bonis ed essere recuperate completamente o in misura consistente.

Al fine di valutare il livello preparazione delle banche nella gestione attuale e prospettica delle IP, nel 2020 è stata condotta una rilevazione di carattere qualitativo presso tutte le banche significative italiane e tre banche meno significative, che detenevano l’83 per cento delle IP lorde di sistema. La rilevazione ha permesso di raccogliere informazioni sui presìdi organizzativi e sui processi interni relativi alla gestione di questa tipologia di crediti deteriorati, consentendo di individuare best practice, alcune delle quali risultate molto diffuse, altre invece riscontrate solo presso poche banche e che andrebbero invece maggiormente estese.

Nel complesso, dall’indagine emerge che il quadro delle procedure in uso presso le banche per la gestione ed il monitoraggio delle IP è in progressivo miglioramento.

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