[*] Il presente contributo affronta il tema dei pagamenti a mezzo token di moneta elettronica (EMT), analizzando le relative implicazioni normative e di imputazione in bilancio anche al fine di individuare pratiche contabili funzionali a garantire la protezione degli investitori e la stabilità del sistema finanziario.
1. Premessa: Definizione e Caratteristiche degli EMT
Il Regolamento (UE) 2023/1114, noto come MiCA (Markets in Crypto-Assets), rappresenta una pietra miliare nella regolamentazione delle cripto-attività nell’Unione Europea. Esso introduce un quadro giuridico armonizzato per la gestione, l’emissione e la supervisione delle cripto-attività, con particolare attenzione alla protezione degli investitori e alla stabilità finanziaria. Tra le categorie di cripto-attività disciplinate, i token di moneta elettronica (EMT) occupano una posizione centrale, in quanto mirano a mantenere un valore stabile ancorato a una valuta fiat e sono destinati a fungere da mezzo di pagamento elettronico.
Ai sensi dell’articolo 3, paragrafo 1, punto 7 del Regolamento (UE) 2023/1114 del Parlamento europeo e del Consiglio (cosiddetto MiCA, acronimo di Markets in Crypto-Assets), per token di moneta elettronica (EMT) si intende una particolare categoria di cripto-attività progettata per mantenere un valore stabile mediante il riferimento esclusivo a una valuta ufficiale (es. EUR, USD, GBP), al fine di essere utilizzata come mezzo di pagamento digitale.
Secondo la formulazione normativa, il tratto qualificante degli EMT è proprio la stabilità del valore ancorata a una moneta fiat singola: ciò distingue l’EMT dai cosiddetti asset-referenced tokens (ART), che invece si riferiscono a panieri di attività (valute, materie prime, strumenti finanziari), e dai utility token, il cui valore deriva dall’accesso a un servizio specifico. Il token EMT ha una funzione strettamente monetaria, e non rappresenta né un titolo di credito né un prodotto di investimento.
1.2. Profilo giuridico dell’EMT secondo il diritto UE
MiCA, all’art. 48 ss., stabilisce che l’emissione di EMT può avvenire esclusivamente da parte di soggetti autorizzati, ossia:
- istituti di credito, ai sensi della Direttiva 2013/36/UE (CRD IV),
- oppure istituti di moneta elettronica, autorizzati secondo la Direttiva 2009/110/CE (EMD2).
Questo collegamento con la EMD2 non è meramente formale: evidenzia come l’EMT sia concettualmente assimilabile alla moneta elettronica “tradizionale”, definita dall’articolo 2, punto 2 della stessa direttiva come un “valore monetario memorizzato elettronicamente, rappresentante un credito nei confronti dell’emittente, emesso al ricevimento di fondi, utilizzato per effettuare operazioni di pagamento”.
L’EMT, pur essendo un token su registro distribuito (DLT), risponde a requisiti simili:
- valore stabile ancorato a moneta fiat,
- rimborsabilità su richiesta del detentore al valore nominale (art. 49 MiCA),
- divieto di remunerazione/interesse sui token detenuti, coerente con l’art. 12 della EMD2.
1.2. Profili prudenziali e riserve a copertura
Gli EMT sono soggetti a un regime prudenziale particolarmente rigoroso, ispirato alla logica del full reserve backing. L’art. 50 del MiCA impone all’emittente di detenere fondi o attivi altamente liquidi e privi di rischio (es. contanti, depositi bancari, titoli di Stato a breve scadenza) per un valore pari a quello dei token emessi. Questi attivi devono essere depositati presso una o più entità finanziarie di elevato standing (banche centrali o depositari autorizzati).
In termini contabili (IFRS 9), i token emessi generano una passività finanziaria dell’emittente. Il fondo di copertura costituisce la contropartita in attivo, e deve essere separato dal patrimonio ordinario. La segregazione è uno strumento chiave per assicurare la solvibilità dell’emittente e tutelare gli utenti.
1.3. Rimborsabilità e assenza di rendimento: implicazioni giuridiche e contabili
Una delle principali condizioni imposte dal MiCA (art. 49) è che gli EMT siano rimborsabili in valuta fiat su semplice richiesta del titolare, al valore nominale. Questa clausola richiama fedelmente quanto previsto nella direttiva EMD2 per la moneta elettronica (art. 11) e ha profonde conseguenze sul trattamento contabile e sulla supervisione.
Dal punto di vista contabile:
- la rimborsabilità impone una registrazione al costo ammortizzato della passività (IFRS 9, par. 4.2.1),
- la mancanza di rendimento esclude la classificazione tra strumenti finanziari a interesse o tra investimenti (non è IFRS 9 Fair Value Through Profit or Loss – FVTPL).
Questa impostazione è stata confermata anche a livello di vigilanza: la European Banking Authority (EBA), nelle sue linee guida sul trattamento prudenziale delle cripto-attività, evidenzia che gli EMT non devono essere trattati come strumenti di capitale, né tantomeno come derivati.
1.4. Confronto con la disciplina USA (FinCEN) e UK (FCA)
Sotto il profilo comparatistico, gli EMT trovano un parallelo parziale negli “stablecoins” regolamentati in altri ordinamenti.
- Negli Stati Uniti, la Financial Crimes Enforcement Network (FinCEN) considera stablecoins ancorati al dollaro come moneta elettronica ai sensi del Bank Secrecy Act. Tuttavia, l’assenza di una legge federale armonizzata comporta che l’autorizzazione possa dipendere dai singoli stati. Lo Uniform Law Commission ha proposto lo Uniform Commercial Code (UCC) Article 12, in cui si definisce espressamente il concetto di controllable electronic record, che può includere EMT-like stablecoins.
- Nel Regno Unito, la Financial Conduct Authority (FCA) distingue tra e-money tokens e security tokens. I primi, che corrispondono sostanzialmente agli EMT, sono soggetti al Electronic Money Regulations 2011 (trasposizione della EMD2) e richiedono licenza da parte della FCA. Inoltre, la Bank of England ha segnalato che l’emissione di stablecoins usabili per pagamenti sistemici richiederà requisiti prudenziali analoghi a quelli bancari.
Questo confronto mette in evidenza come il quadro MiCA – pur essendo più restrittivo – offra maggiore chiarezza giuridica e stabilità normativa, rafforzando la fiducia nel settore.
1.5. Riflessioni finali sulla natura giuridica e funzione economica degli EMT
I token di moneta elettronica non sono semplici rappresentazioni digitali di valore. Costituiscono una forma di moneta privata regolamentata, che agisce all’interno di un ecosistema DLT, ma che richiama, per struttura, i meccanismi classici della moneta elettronica bancaria. Non sono strumenti finanziari (come le obbligazioni o le azioni), non sono prodotti di investimento, e neppure valute virtuali “puro codice” come Bitcoin: sono strumenti digitali fiduciari, il cui valore dipende dalla solvibilità e dalla conformità del loro emittente.
La loro funzione è duplice:
- da un lato, tecnica, in quanto facilitano transazioni in ambienti DLT (es. smart contracts);
- dall’altro, sistemica, in quanto potrebbero rappresentare una nuova forma di quasi-moneta privata regolata, in competizione/integrazione con le valute ufficiali e le CBDC (Central Bank Digital Currencies).
2. Imputazione in bilancio degli EMT
a) Riconoscimento Iniziale
All’atto dell’emissione dei token di moneta elettronica (EMT), l’ente emittente riceve fondi in valuta fiat (ad esempio, euro) dal cliente o dall’utilizzatore che acquista gli EMT. Contestualmente, l’emittente crea un’obbligazione finanziaria nei confronti del detentore del token, consistente nell’impegno a rimborsare il valore nominale dei token su richiesta.
Dal punto di vista contabile, questa operazione comporta due registrazioni fondamentali:
- Attività: si registra un incremento delle disponibilità liquide, tipicamente sotto forma di un aumento del saldo in banca o in cassa, rappresentativo dei fondi ricevuti. Questo riflette l’entrata finanziaria concreta legata alla sottoscrizione dei token.
- Passività: si rileva una passività finanziaria, in quanto l’emittente è obbligato a restituire i fondi ricevuti su richiesta del detentore. Tale passività rappresenta, nella sostanza, il debito assunto verso il cliente detentore degli EMT.
Questa impostazione trova una solida base normativa nei principi IFRS, in particolare nell’IFRS 9 – Strumenti finanziari:
- La passività verso il detentore degli EMT viene classificata come “passività finanziaria al costo ammortizzato”, poiché l’EMT è rimborsabile al valore nominale senza interessi aggiuntivi.
- La valutazione iniziale avviene al valore ricevuto, che corrisponde al valore nominale dei token emessi.
Questa classificazione è coerente con quanto previsto dall’articolo 3(1)(7) e dall’articolo 49 del Regolamento MiCA, che sanciscono la rimborsabilità al valore nominale e il divieto di interesse per il detentore.
Inoltre, la Direttiva 2009/110/CE (EMD2) definisce la moneta elettronica come un valore monetario memorizzato elettronicamente, rappresentante un credito verso l’emittente, e ciò sottolinea la natura del token come passività finanziaria.
Esempio di scrittura contabile:
Conto Dare | Conto Avere | Importo (€) | Descrizione |
Banca c/c (attività) | Debiti verso detentori EMT | 100.000 | Emissione di 100.000 EMT e ricezione fondi fiat |
b) Valutazione Successiva
Dopo il riconoscimento iniziale, l’EMT deve essere valutato periodicamente nel bilancio di esercizio.
Considerato che l’EMT è stabile e ancorato a una valuta fiat con un rapporto 1:1, la sua valutazione successiva resta al valore nominale (costo ammortizzato senza interesse). Le motivazioni sono:
- L’assenza di variazioni significative di valore di mercato, grazie al meccanismo di ancoraggio alla valuta fiat.
- L’assenza di pagamento di interessi o altri flussi finanziari aggiuntivi.
- La natura rimborsabile su richiesta al valore nominale.
Pertanto, salvo eventi che implichino un deterioramento della solvibilità dell’emittente (default o rischio di insolvenza), non vi sono motivi per modificare il valore della passività.
Qualora si verifichino situazioni di default o disallineamento significativo tra valore nominale e valore di mercato dell’EMT, l’emittente dovrà effettuare una valutazione di impairment, in linea con le indicazioni di IFRS 9 (par. 5.5 e seguenti).
Implicazioni operative e contabili:
- Non è prevista la rilevazione di utili o perdite da variazioni di fair value sugli EMT, a meno che non si manifestino eventi eccezionali.
- La passività deve essere mantenuta al valore nominale, riflettendo fedelmente l’obbligo di rimborso.
Riferimenti normativi:
- Art. 49 Regolamento MiCA: obbligo di rimborso al valore nominale.
- Direttiva 2009/110/CE (EMD2): definizione e caratteristiche della moneta elettronica.
- IFRS 9: trattamento contabile degli strumenti finanziari classificati come passività al costo ammortizzato.
Considerazioni
Questa modalità di imputazione e valutazione conferma come l’EMT, pur utilizzando tecnologie innovative come la blockchain e i registri distribuiti, mantenga una natura contabile e giuridica molto vicina alla moneta elettronica tradizionale. L’adozione di un trattamento prudenziale e trasparente rafforza la fiducia degli stakeholder e assicura la corretta rappresentazione in bilancio delle obbligazioni finanziarie assunte dall’emittente.
3. Gestione dei fondi ricevuti a fondo perduto
Nel contesto degli EMT (Electronic Money Tokens) e delle nuove disposizioni del Regolamento MiCA, l’emittente può ricevere fondi a fondo perduto da enti pubblici, istituzioni o altre entità, finalizzati a sostenere lo sviluppo tecnologico, l’adozione del token o la liquidità necessaria all’emissione. La corretta imputazione in bilancio di questi fondi è cruciale per garantire trasparenza e conformità normativa.
3.1. Fondi vincolati all’emissione di EMT
Quando i fondi a fondo perduto sono vincolati esplicitamente all’emissione e al rimborso degli EMT, essi devono essere contabilizzati come una passività. Questo perché rappresentano un finanziamento ricevuto con una destinazione d’uso specifica e l’obbligo implicito di rispettare tale vincolo.
Ragioni e principi contabili:
- Secondo i principi dell’OIC 24 – Contributi pubblici, un contributo vincolato a un’attività o a una passività futura deve essere rilevato come passività fino al momento in cui non si verifica la destinazione d’uso o la condizione risulta soddisfatta.
- Il fondo vincolato rappresenta quindi un debito, poiché i fondi non sono un ricavo ma un finanziamento specifico destinato a coprire l’emissione e il rimborso degli EMT.
- Dal punto di vista IFRS, anche l’IAS 20 – Contributi pubblici e informazioni sulle sovvenzioni governative impone di rilevare un contributo vincolato come passività se vi sono condizioni da rispettare.
Modalità di rappresentazione:
- In bilancio, il fondo vincolato viene iscritto come passività corrente o non corrente, a seconda del periodo entro cui si prevede di utilizzare i fondi.
- Parallelamente, i fondi sono iscritti come attività (ad esempio, conto bancario vincolato), garantendo la tracciabilità e la separazione patrimoniale.
- Man mano che i fondi sono utilizzati per emettere token o per rimborsarli, la passività si riduce in corrispondenza dell’aumento della passività verso detentori degli EMT.
Esempio pratico:
Conto Dare | Conto Avere | Importo (€) | Descrizione |
Banca c/c (attività) | Fondo vincolato (passività) | 100.000 | Ricezione fondo vincolato per emissione EMT |
Man mano che i fondi sono utilizzati:
Conto Dare | Conto Avere | Importo (€) | Descrizione |
Fondo vincolato (passività) | Debiti verso detentori EMT | 60.000 | Utilizzo fondo per emissione EMT |
3.2. Fondi non vincolati
Se i fondi a fondo perduto ricevuti non sono soggetti a vincoli specifici sull’uso, l’emittente può riconoscerli in bilancio come:
- Contributi in conto capitale (patrimonio netto): qualora la normativa nazionale o gli OIC lo prevedano, soprattutto se si tratta di contributi a lungo termine o non destinati a specifici costi.
- Proventi (conto economico): se i fondi sono destinati a coprire spese correnti o operative senza vincoli formali, e secondo il principio di competenza economica si imputano come ricavi.
Riferimenti:
- L’OIC 24 prevede che i contributi in conto capitale vadano iscritti nel patrimonio netto, evidenziando che si tratta di risorse a disposizione dell’azienda senza obblighi di restituzione.
- L’IAS 20 consente la rilevazione dei contributi come ricavi differiti o direttamente nel conto economico, a seconda delle condizioni e della natura dei contributi.
Implicazioni:
- I fondi non vincolati aumentano il patrimonio netto o il conto economico, senza creare passività.
- È comunque consigliabile evidenziare chiaramente nella nota integrativa la natura e la destinazione dei contributi ricevuti.
3.3. Importanza della separazione contabile
Indipendentemente dalla natura del fondo, è fondamentale mantenere una separazione contabile chiara e trasparente tra:
- I fondi destinati all’emissione di EMT (vincolati) e
- Altri fondi non vincolati o generici.
Questa distinzione assicura:
- La corretta rappresentazione patrimoniale e finanziaria in bilancio.
- La trasparenza verso gli stakeholder e gli organi di controllo.
- La corretta rendicontazione in ottemperanza ai requisiti MiCA e alle norme contabili nazionali/internazionali.
Riepilogo tabellare
Tipo di Fondo | Trattamento Contabile | Classificazione Bilancio | Riferimenti Normativi |
Fondi vincolati EMT | Passività finanziaria (fondo vincolato) | Passività corrente/non corrente | OIC 24, IAS 20, MiCA art. 49 |
Fondi non vincolati | Contributi in conto capitale o proventi | Patrimonio netto o conto economico | OIC 24, IAS 20 |
La corretta classificazione e gestione contabile dei fondi a fondo perduto è un elemento centrale per una rappresentazione fedele e prudente della situazione finanziaria degli emittenti di EMT. La normativa MiCA, insieme ai principi contabili nazionali e internazionali, offre un quadro chiaro, ma l’interpretazione e l’applicazione richiedono attenzione e precisione, soprattutto per quanto riguarda la tracciabilità e la separazione dei fondi.
4. Gestione Contabile dei Wallet
4.1. Introduzione
Nell’ambito della gestione degli Electronic Money Tokens (EMT), i wallet digitali rappresentano l’infrastruttura tecnologica essenziale per la conservazione e la movimentazione dei token stessi. Data la loro funzione cruciale, è necessario distinguere i wallet in base alla loro titolarità e all’impatto contabile, garantendo trasparenza, sicurezza e correttezza nella rappresentazione patrimoniale.
4.2. Distinzione tra wallet dell’emittente e wallet del cliente
a) Wallet dell’emittente
Il wallet digitale detenuto dall’emittente svolge un ruolo centrale:
- Funzione principale: ricevere fondi fiat dai sottoscrittori in cambio di EMT, custodire i token emessi e gestire i rimborsi al cliente.
- Rilevanza contabile: le transazioni effettuate tramite questo wallet hanno dirette implicazioni patrimoniali e finanziarie e quindi devono essere rilevate in contabilità.
Registrazioni contabili:
- Transazioni in entrata: ad esempio, ricezione fondi fiat o token da clienti che sottoscrivono EMT.
- Transazioni in uscita: rimborsi ai clienti, trasferimenti verso altri wallet o pagamenti effettuati tramite EMT.
- Ogni movimento deve essere correttamente registrato per riflettere l’effettivo ammontare di disponibilità liquide e passività verso i detentori.
Riconciliazioni periodiche:
- È essenziale effettuare riconciliazioni frequenti tra i saldi di wallet digitali e le scritture contabili, per verificare la corrispondenza e individuare eventuali discrepanze o errori.
- Tali riconciliazioni garantiscono la trasparenza e la correttezza del bilancio, nonché la conformità alle normative MiCA e contabili.
Riferimenti normativi:
- MiCA (Art. 49 e seguenti): richiede che gli emittenti mantengano un sistema sicuro e trasparente di gestione dei token.
- IFRS 9 e OIC: definiscono la necessità di corretta contabilizzazione degli strumenti finanziari (qui rappresentati dagli EMT).
Esempio pratico:
Quando l’emittente riceve 50.000 EMT da un cliente sul wallet aziendale:
Conto Dare | Conto Avere | Importo (€) | Descrizione |
Wallet EMT (attività) | Debiti verso detentori EMT | 50.000 | Ricezione token da cliente |
Quando effettua un rimborso:
Conto Dare | Conto Avere | Importo (€) | Descrizione |
Debiti verso detentori EMT | Wallet EMT (attività) | 20.000 | Rimborso token cliente |
b) Wallet del cliente
- Il wallet digitale del cliente è di proprietà e gestione esterna rispetto all’emittente.
- Non rientra nel bilancio dell’emittente, poiché i token detenuti sono beni del cliente.
- Tuttavia, l’emittente deve mantenere registrazioni accurate e trasparenti delle transazioni in uscita o entrata verso e dal wallet del cliente per:
- Garantire la tracciabilità.
- Consentire la verifica delle obbligazioni di rimborso.
- Assolvere agli obblighi di rendicontazione e compliance previsti da MiCA.
4.3. Sistemi di controllo interno e gestione del rischio
a) Monitoraggio e riconciliazione
- Implementazione di sistemi di controllo interno che:
- Monitorano tutte le transazioni sui wallet emittenti in tempo reale.
- Riconciliano automaticamente i dati di registro blockchain con le scritture contabili.
- Segnalano anomalie, transazioni sospette o discrepanze.
- Questi sistemi sono fondamentali per prevenire errori, frodi o utilizzi non autorizzati degli EMT.
b) Sicurezza e protezione dei fondi
- Misure di sicurezza informatica, come:
- Autenticazione a più fattori.
- Cold wallet per la conservazione sicura.
- Limitazioni sulle transazioni.
- Questi accorgimenti sono essenziali per garantire la sicurezza del patrimonio degli utenti e la solidità dell’emittente.
4.4. Implicazioni normative e trasparenza
- Il regolamento MiCA sottolinea l’importanza di un’infrastruttura sicura e affidabile per la gestione degli EMT.
- Le normative contabili richiedono la trasparenza e l’accuratezza dei dati rappresentati in bilancio.
- La separazione tra wallet dell’emittente e del cliente è una misura fondamentale per evitare confusioni patrimoniali e garantire la corretta allocazione delle risorse.
4.5. Conclusioni
In sintesi:
- I wallet dell’emittente sono parte integrante del patrimonio aziendale e devono essere iscritti e riconciliati in bilancio con scritture dettagliate e puntuali.
- I wallet del cliente non rientrano in bilancio ma richiedono una rigorosa tracciabilità e trasparenza per garantire la correttezza dei flussi finanziari e la compliance regolamentare.
- L’adozione di sistemi di controllo interni robusti e sicuri è indispensabile per assicurare la tutela dei fondi, la prevenzione delle frodi e la correttezza delle informazioni finanziarie.
5. Valorizzazione e Verifica degli EMT
La valorizzazione degli Electronic Money Tokens (EMT) deve essere effettuata al valore nominale, in conformità con quanto previsto dall’articolo 49 del regolamento MiCA. Questo significa che, indipendentemente dalle oscillazioni di mercato o da altri fattori esterni, il valore contabile degli EMT in bilancio deve riflettere il valore nominale per cui sono stati emessi, che corrisponde generalmente all’importo in valuta fiat a cui i token sono ancorati.
La responsabilità di garantire questa corretta valorizzazione ricade interamente sull’emittente degli EMT. Egli deve assicurare che i fondi ricevuti dai sottoscrittori, che costituiscono la base patrimoniale per l’emissione dei token, siano adeguatamente segregati e custoditi in modo sicuro. Questa segregazione serve a tutelare i detentori di token, assicurando che vi siano risorse sufficienti per il rimborso dei token stessi in qualsiasi momento, così come previsto dalla normativa.
Oltre alla corretta gestione patrimoniale, l’emittente ha anche l’obbligo di garantire la massima trasparenza nei confronti degli investitori e degli utenti. A tal fine, deve predisporre un documento informativo noto come white paper, che rappresenta uno strumento chiave per fornire tutte le informazioni necessarie sul progetto e sul funzionamento del token. Il white paper deve contenere dati dettagliati sull’emittente, descrivere chiaramente il funzionamento tecnico e finanziario del token, specificare i diritti e gli obblighi dei detentori, e indicare i rischi connessi all’investimento in EMT.
Un ulteriore elemento che deve essere affrontato nel white paper riguarda l’impatto ambientale del meccanismo di consenso adottato dalla blockchain su cui si basano gli EMT. Considerando la crescente attenzione verso la sostenibilità, l’emittente è tenuto a fornire informazioni chiare e complete anche su questo aspetto, così da permettere agli investitori di valutare non solo gli aspetti economici, ma anche quelli ambientali del token.
In sintesi, la valorizzazione degli EMT al valore nominale, la segregazione dei fondi e la trasparenza informativa attraverso il white paper sono tre pilastri fondamentali stabiliti da MiCA per garantire la sicurezza e la fiducia nel mercato dei token di moneta elettronica. L’emittente deve quindi gestire con rigore sia gli aspetti patrimoniali che quelli informativi, assicurando agli utenti un quadro chiaro, affidabile e conforme alla normativa vigente.
6. Normativa di Riferimento
- MiCA (Regolamento (UE) 2023/1114): disciplina l’emissione e la gestione degli EMT nell’Unione Europea.
- Direttiva 2009/110/CE (EMD2): stabilisce le condizioni per l’autorizzazione e la supervisione degli istituti di moneta elettronica.
- IFRS 9: fornisce le linee guida per la classificazione e la valutazione delle passività finanziarie.
- IFRS 7: riguarda l’informativa sulle passività finanziarie.
- IFRS 13: definisce il fair value e le tecniche di valutazione.
7. Conclusioni
I token di moneta elettronica rappresentano una forma innovativa di pagamento elettronico che offre vantaggi in termini di efficienza e accessibilità. Tuttavia, la loro gestione richiede un’attenta considerazione delle implicazioni contabili e normative. È essenziale che gli emittenti adottino pratiche contabili trasparenti e conformi alle normative vigenti, al fine di garantire la protezione degli investitori e la stabilità del sistema finanziario.
L’adozione del MiCA fornisce un quadro normativo chiaro che facilita l’integrazione degli EMT nel panorama finanziario europeo, promuovendo l’innovazione e la fiducia nel settore delle cripto-attività.
Serie di esempi pratici di scritture contabili in partita doppia relative ai token di moneta elettronica (EMT), basati su uno schema IFRS (ma adattabili anche agli OIC)
Ogni scrittura è preceduta da un contesto operativo che la giustifica, così da fornirti un quadro chiaro per l’imputazione in bilancio.
Ipotesi generale
- L’emittente è un istituto di moneta elettronica autorizzato.
- Emissione di EMT ancorati all’euro (1 EMT = 1 EUR).
- I fondi ricevuti sono depositati su conti bancari segregati.
- Non vi è maturazione di interessi.
- Valutazione al costo ammortizzato, coerente con IFRS 9.
1. Emissione di EMT a fronte di ricezione fondi
Contesto: un cliente acquista 100.000 EMT, trasferendo l’equivalente in EUR.
Scrittura contabile:
Data | Conto Dare | Conto Avere | Importo (€) |
01/01/2025 | Banca c/c vincolato (attività) | Debiti verso detentori EMT | 100.000 |
Note:
- La banca (attività corrente).
- La passività verso i detentori è classificata come “altri debiti” o “passività finanziarie” a costo ammortizzato.
2. Rimborso dei token su richiesta del cliente
Contesto: un cliente richiede il rimborso di 10.000 EMT.
Scrittura contabile:
Data | Conto Dare | Conto Avere | Importo (€) |
15/01/2025 | Debiti verso detentori EMT | Banca c/c vincolato | 10.000 |
Note:
- Si estingue una parte della passività.
- Viene utilizzato il deposito bancario segregato per il rimborso.
3. Ricezione di fondi a fondo perduto (donazione o grant vincolato)
Contesto: un ente pubblico concede 50.000 € a fondo perduto per incentivare l’adozione dell’EMT. I fondi sono vincolati all’emissione di token.
Scrittura contabile:
Data | Conto Dare | Conto Avere | Importo (€) |
20/01/2025 | Banca c/c vincolato (attività) | Fondo vincolato passivo | 50.000 |
Note:
- Il “fondo vincolato” è una passività distinta (non un ricavo) finché i fondi non sono effettivamente utilizzati.
- Alternativamente, nei principi OIC si può usare “contributi in conto esercizio”.
4. Emissione EMT finanziata con fondo a fondo perduto
Contesto: vengono emessi EMT per 25.000 € finanziati interamente tramite il fondo vincolato.
Scrittura contabile:
Data | Conto Dare | Conto Avere | Importo (€) |
22/01/2025 | Fondo vincolato passivo | Debiti verso detentori EMT | 25.000 |
Note:
- Il fondo viene “girato” per supportare l’emissione dei token.
- Non entra cassa perché i fondi erano già in disponibilità.
5. Spese operative sostenute con il fondo vincolato
Contesto: si sostiene una spesa IT di 5.000 € per sviluppare un sistema di gestione dei wallet EMT.
Scrittura contabile:
Data | Conto Dare | Conto Avere | Importo (€) |
25/01/2025 | Costi per servizi IT | Banca c/c vincolato | 5.000 |
Oppure, se il fondo è da stornare:
Data | Conto Dare | Conto Avere | Importo (€) |
25/01/2025 | Fondo vincolato passivo | Banca c/c vincolato | 5.000 |
Costi per servizi IT | Fondo vincolato passivo | 5.000 |
6. Valorizzazione di wallet in entrata (ricezione EMT)
Contesto: la società riceve 2.000 EMT come pagamento da un cliente.
Scrittura contabile:
Data | Conto Dare | Conto Avere | Importo (€) |
28/01/2025 | Wallet EMT (attività digitale) | Ricavi da servizi/token | 2.000 |
Note:
- L’asset “Wallet EMT” può essere iscritto come “attività digitale” (voce specifica nei bilanci con nota integrativa).
- La valorizzazione è al valore nominale (1 EMT = 1 EUR), verificata da riscontri oggettivi (es. blockchain, sistema DLT).
7. Trasferimento EMT dal wallet a un terzo (pagamento)
Contesto: la società usa 500 EMT per pagare un fornitore.
Scrittura contabile:
Data | Conto Dare | Conto Avere | Importo (€) |
30/01/2025 | Debiti verso fornitori | Wallet EMT (attività digitale) | 500 |
8. Rilevazione annuale nel bilancio (estratto)
Attivo (Stato Patrimoniale)
- Banca c/c vincolato: € 135.000
- Wallet EMT (attività digitale): € 1.500
Passivo
- Debiti verso detentori EMT: € 115.000
- Fondo vincolato (residuo): € 25.000
Patrimonio netto
- Capitale sociale + riserve: € x
- Utile d’esercizio: € x
[*] Le opinioni nell’articolo sono espresse a titolo personale e non coinvolgono l’Ente per cui l’autore lavora.