Il MEF ha pubblicato il Documento programmatico di finanza pubblica 2025 (Dpfp), approvato dal Consiglio dei Ministri e trasmesso al Parlamento, che aggiorna gli obiettivi programmatici di finanza pubblica per il successivo triennio.
Il documento sostituisce la Nota al documento di Economia e Finanza (Nadef).
Il documento programmatico di finanza pubblica:
- aggiorna le previsioni a legislazione vigente riportate nel Documento di finanza pubblica 2025 (DFP 2025), macroeconomiche e di finanza pubblica, del conto economico delle Amministrazioni pubbliche, articolato per sottosettore, nonché dell’aggregato di spesa netta
- contiene il quadro programmatico macroeconomico e di finanza pubblica
- specifica le misure di prossima adozione nell’ambito della manovra di finanza pubblica
- aggiorna lo stato degli impegni di riforma e investimento di cui al Piano strutturale di bilancio di medio termine.
Lo scenario programmatico del DPFP conferma l’andamento dell’indebitamento netto previsto dal PSB e ribadito nel DFP dello scorso mese di aprile:
- 2,8% per il 2026
- 2,6% per il 2027
- 2,3% per il 2028.
Il rapporto deficit Pil si attesta per il 2025, al momento, al 3% mentre il Pil 2025 allo 0,5%.
Nel documento si dà anche conto dell’incremento del Pil:
- dello 0,15% nel 2026
- di 0,3 % nel 2027
- di 0,5 nel 2028
L’incremento del Pil sarà destinato alle spese della difesa; tale incremento è subordinato all’uscita dalla procedura di disavanzo eccessivo, alla luce del profilo dell’indebitamento previsto da tale documento.
Il tasso di crescita del valore del Pil programmatico si attesta:
- per il 2026 allo 0,7%
- nel 2027 allo 0,8%
- nel 2028 allo 0,9%.
Il tasso di crescita tendenziale, basato su stime prudenziali che allo stato risentono anche del contesto geopolitico internazionale, risulta pari:
- allo 0,7% nel 2026 e nel 2027
- allo 0,8% nel 2028.
Il debito del DPFP si attesta su valori inferiori al PSB (dove era pari al 137,8 nel 2026) e, in termini programmatici, in riduzione anche rispetto a quelli tendenziali del documento di primavera: tale indicatore inizia a ridursi già nel 2027 e si attesta nel 2028 a un valore pari al 136,4, quando verrà meno l’effetto del superbonus.
Inoltre, con la manovra si darà luogo a una ricomposizione del prelievo fiscale, riducendo l’incidenza del carico sui redditi da lavoro e si garantirà un ulteriore rifinanziamento del fondo sanitario nazionale.
Al fine di dare continuità agli interventi approvati dal Governo, saranno previste specifiche misure volte a stimolare gli investimenti delle imprese e a garantirne la competitività; si procederà nel percorso di incremento delle misure a sostegno della natalità e della conciliazione vita-lavoro.