Il Consiglio UE ha approvato in via definitiva il testo di una direttiva che aggiorna, semplifica e rafforza l’attuale quadro per la risoluzione alternativa delle controversie (alternative dispute resolution – ADR) tra consumatori e professionisti.
Il 17 ottobre 2023 la Commissione UE aveva infatti proposto un pacchetto di misure per modernizzare e semplificare le norme ADR, ovvero una direttiva che modifica la Direttiva ADR (2013/11/EU) e un regolamento per dismettere la piattaforma per la risoluzione delle controversie online (ODR), che è stata utilizzata meno del previsto.
Il Regolamento ODR è stato adottato formalmente il 19 novembre 2024.
Il testo giuridico approvato è volto a rendere l’ADR un’opzione più accessibile e più attraente per la risoluzione delle controversie derivanti da accordi contrattuali, anche per quanto riguarda le questioni relative alle obbligazioni precontrattuali.
Il testo della direttiva inoltre:
- adegua il quadro ADR ai mercati digitali
- potenzia il ricorso all’ADR nelle controversie transfrontaliere: a determinate condizioni, consentirà infatti di avvalersi dell’ADR anche per le controversie tra consumatori residenti nell’UE e professionisti di paesi terzi
- semplifica le procedure ADR a vantaggio di tutti i soggetti coinvolti: i professionisti saranno tenuti a rispondere entro 20 giorni dal momento in cui vengono contattati da un organismo ADR: la mancata risposta sarà considerata come un rifiuto di partecipare alla procedura
- razionalizza gli obblighi di comunicazione e riduce gli oneri amministrativi
- impone agli Stati membri di promuovere la partecipazione di professionisti e consumatori all’ADR e di porre l’accento soprattutto sui settori con scarsa partecipazione all’ADR o con un elevato numero di reclami dei consumatori.
La Commissione UE svilupperà e manterrà uno strumento informatico multilingue e semplice da utilizzare, che faciliterà il ricorso all’ADR nelle controversie transfrontaliere dei consumatori.
L’approvazione della posizione in prima lettura è l’ultimo passo nel processo di adozione del Consiglio; il testo dovrà tuttavia ancora essere approvato dal Parlamento europeo in sessione plenaria: una volta adottata, la direttiva entrerà in vigore decorsi 20 giorni dalla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE.
Gli Stati membri disporranno quindi di 26 mesi per integrare, nei rispettivi ordinamenti nazionali, le nuove norme, che si applicheranno 32 mesi dopo la pubblicazione della direttiva nella Gazzetta ufficiale.
