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Dichiarazioni non finanziarie quotate: rapporto Consob 2024

22 Luglio 2025
Di cosa si parla in questo articolo

Consob ha pubblicato il rapporto 2024 sulla rendicontazione non finanziaria delle società quotate, che analizza le Dichiarazioni non finanziarie (DNF) pubblicate nel 2024 dalle società italiane quotate su Euronext Milan (EXM), riferite all’esercizio 2023.

Il documento fotografa lo stato dell’arte della rendicontazione di sostenibilità nel passaggio dalla Direttiva 2014/95/UE (NFRD) alla nuova Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD).

In estrema sintesi, questo il contenuto del rapporto 2024 sulle dichiarazioni non finanziarie (DNF):

  • 150 società (su 208) hanno pubblicato una DNF: 144 obbligate per legge e 6 su base volontaria
  • le DNF rappresentano il 97,2% della capitalizzazione di mercato delle quotate EXM
  • il 75,3% delle DNF è presentato come documento separato dalla relazione sulla gestione
  • tutte le società utilizzano gli standard GRI, con un crescente ricorso all’analisi di materialità (aggiornata nell’81,3% dei casi)
  • il 79% delle imprese ha indicato piani o obiettivi di sostenibilità nella DNF.
  • solo il 27% ha già fissato obiettivi per la transizione climatica, mentre un ulteriore 10% li ha annunciati
  • quanto al coinvolgimento e governance:
    • in calo il coinvolgimento degli organi interni nell’analisi di materialità (dal 82,4% al 77,9%)
    • aumenta invece la partecipazione degli stakeholder esterni (dal 69,7% al 73%)
    • cresce il coinvolgimento dei Consigli di amministrazione, segnalato nel 72% dei casi (record storico)
    • in 123 casi (82%), è presente un comitato di sostenibilità all’interno del board
  • in riferimento all’evoluzione normativa:
    • circa il 49% delle imprese ha già fatto riferimento al principio di doppia materialità in vista dell’entrata in vigore della CSRD
    • il 30% ha realizzato un esercizio di doppia materialità (contro il 21,5% dell’anno precedente)
    • il D. Lgs. 125/2024 ha recepito la CSRD in Italia, ampliando la platea dei soggetti obbligati e rafforzando l’armonizzazione, la standardizzazione (ESRS) e l’assurance
  • quanto al rapporto fra remunerazione e sostenibilità:
    • 151 società collegano gli obiettivi ESG alle politiche retributive dei CEO (137 nel 2023)
    • il 18,8% della remunerazione variabile di breve termine e il 20,6% di quella di lungo termine è legata a fattori ESG
  • circa l’addendum sul clima, l’approfondimento su 32 società del Ftse Mib segnala un lento ma crescente adeguamento dell’informativa climatica nei bilanci, pur con margini di miglioramento.
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