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Giurisprudenza

Derivati enti locali: le massime del Tribunale di Genova

20 Aprile 2023

Segnalata da: Luca Zamagni e Matteo Acciari, Axiis Network Legale

Tribunale di Genova, 21 dicembre 2022 – G.U. Bianchi

Di cosa si parla in questo articolo

Con la Sentenza in oggetto, il Tribunale di Genova si è espresso in materia di contratti derivati sottoscritti dagli Enti locali.

L’IRS è un contratto intrinsecamente aleatorio in quanto comporta l’assunzione di obblighi finanziari che con ogni probabilità graveranno sugli esercizi successivi dell’Ente pubblico (cfr. Cass. civ. Sez. Un. n. 8770/2020 “la possibilità che i contratti derivati oggetto del contendere, seppur pattuiti da un Comune con lo scopo di rinegoziare in termini più favorevoli i mutui precedenti, comportino spese per l’amministrazione che li stipula e che tali spese gravino a carico degli esercizi successivi a quello di sottoscrizione del contratto è un’eventualità non remota, ma connaturata alla natura aleatoria del negozio”).

Non può essere negato che i contratti derivati di IRS – in quanto sostanziale scommessa sull’andamento dei tassi di interesse – costituiscano per gli enti locali un vincolo negoziale che – almeno potenzialmente – comporta impegni finanziari per il periodo successivo alla sua sottoscrizione e conseguentemente – ai sensi dell’art. 42 comma 2 lett. i) TUEL – detto contratto deve essere autorizzato dal Consiglio comunale, in quanto implicante normalmente “spese che impegnano i bilanci per gli esercizi successivi”, materia di esclusiva competenza del Consiglio comunale.

Nel caso in cui l’IRS sia stato concluso al fine di rinegoziare il pregresso indebitamento rappresenta comunque anch’esso una fonte di indebitamento, in ragione del collegamento negoziale con un precedente mutuo, con conseguente competenza consiliare (cfr. Cass. civ. Sez. Un. n. 8770/2020: “deve perciò affermarsi che, ove l’IRS negoziato dal Comune incida sull’entità globale dell’indebitamento dell’ente, l’operazione economica debba, a pena di nullità della pattuizione conclusa, essere autorizzata dal Consiglio comunale”), apparendo conseguentemente irrilevante – al fine di decidere se lo swap implichi indebitamento – la previsione o meno di un upfront.

Il contratto derivato autorizzato dal Direttore dei servizi finanziari di Comune, su delega del Consiglio comunale e non già direttamente dal Consiglio è nullo, essendo la delega inammissibile in quanto l’art. 42 comma 4 TUEL afferma che le deliberazioni del Consiglio comunale sulle materie di sua competenza esclusiva non possono essere adottate – nemmeno in via d’urgenza – da altri organi del Comune o della Provincia, salvo quelle attinenti alle variazioni di bilancio adottate dalla giunta da sottoporre a ratifica del consiglio nei 60 giorni successivi a pena di decadenza, ipotesi non ricorrenti nel caso di specie.

Di cosa si parla in questo articolo
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