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Giurisprudenza

Danno da investimento in obbligazioni Cirio e Parmalat: è l’intermediario a dover fornire la prova positiva del proprio comportamento diligente

5 Ottobre 2016

Ugo Malvagna

Cassazione Civile, Sez. I, 15 marzo 2016, n. 5089 – Pres. Forte, Est. Nappi; Cassazione Civile, Sez. I, 26 agosto 2016, n. 17356 – Pres. Giancola, Est. Genovese

Di cosa si parla in questo articolo

Nel giudizio di risarcimento del danno proposto da un risparmiatore, il giudice di merito, per assolvere l’intermediario finanziario dalla responsabilità conseguente alla violazione degli obblighi informativi previsti dalla legge, non può limitarsi ad affermare che manca la prova della sua negligenza ovvero dell’inadempimento, ma deve accertare se sussista effettivamente la prova positiva della sua diligenza e dell’adempimento delle obbligazioni poste a suo carico e, in mancanza di tale prova, che è a carico dell’intermediario fornire (art. 23 del d.lgs. n. 58 del 1998), questi sarà tenuto al risarcimento degli eventuali danni causati al risparmiatore. Ne consegue che, in caso di operazione non adeguata, l’intermediario può darvi corso solo a seguito di un ordine impartito per iscritto dall’investitore, in cui sia fatto esplicito riferimento alle avvertenze ricevute.

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