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Credito d’imposta ricerca e sviluppo: consultazione AE sul riversamento spontaneo

16 Maggio 2022
Di cosa si parla in questo articolo

L’Agenzia delle Entrate ha posto in pubblica consultazione un provvedimento sulla procedura di riversamento spontaneo del credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo 2022.

Il provvedimento individua il modello per la richiesta di accesso alla procedura di riversamento del credito,  che dovrà essere presentato online entro il 30 settembre 2022. Il provvedimento disciplina inoltre le modalità e i termini di presentazione dello stesso, nonché le modalità di riversamento.

La procedura di riversamento spontaneo è disciplinata dall’articolo 5, commi da 7 a 12, del decreto legge 21 ottobre 2021, n. 146 (c.d. Decreto Fiscale), convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2021, n. 215.

Tale procedura prevede che possono essere regolarizzati, senza sanzioni ed interessi, gli indebiti utilizzi in compensazione del credito d’imposta per investimenti in attività di ricerca e sviluppo.

Con la presente procedura vengono in particolare regolarizzati gli importi connessi al credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo, determinati in ragione della quantificazione delle spese che, pur realmente sostenute, non risultano ammissibili nell’accezione rilevante ai fini del credito d’imposta.

Per quanto riguarda i crediti d’imposta, sono quelli di cui all’articolo 3 del decreto-legge 23 dicembre 2013, n. 145, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 febbraio 2014, n. 9.

Trattasi dei crediti d’imposta maturati nei periodi di imposta a decorrere da quello successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2019.

La procedura non può essere utilizzata nel caso di indebito utilizzo già accertato con atto di recupero crediti o con altri provvedimenti impositivi, divenuti definitivi alla data del 22 ottobre 2021 (entrata in vigore del decreto fiscale). 

La procedura non può essere altresì utilizzata nei casi in cui il credito d’imposta sia il risultato: 

  • di condotte fraudolente; 
  • di simulazioni; 
  • di false rappresentazioni derivanti da documenti falsi o fatture per operazioni inesistenti; 
  • da documentazione inidonea a dimostrare la spese.

La consultazione avrà termine il 25 maggio 2022.

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