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Comitati aziendali europei: le modifiche alla Direttiva approvate dal Consiglio UE

28 Ottobre 2025
Di cosa si parla in questo articolo

Il Consiglio UE ha approvato il 27 ottobre 2025 le modifiche alla Direttiva 2009/38/CE sui Comitati aziendali europei (CAE), al fine di rendere più chiare le modalità di istituzione dei CAE, le loro risorse e la protezione dei loro membri.

Si ricorda che i CAE sono organi per l’informazione e la consultazione, che rappresentano i lavoratori europei nelle imprese multinazionali con più di 1.000 dipendenti, che operano in almeno due paesi dell’UE o dello Spazio economico europeo (SEE).

Il 24 gennaio 2024 la Commissione UE aveva presentato una proposta di modifica della Direttiva 2009/38/CE, al fine di colmare le lacune della legislazione vigente sui CAE e migliorare in tal modo l’efficacia del quadro per l’informazione e la consultazione dei lavoratori a livello transnazionale.

Il Consiglio aveva quindi approvato il mandato negoziale con il Parlamento il 20 giugno 2024 ed i negoziati si sono conclusi il 21 maggio 2025; il Parlamento europeo ha quindi adottato la direttiva il 9 ottobre 2025.

Le modifiche alla Direttiva sui comitati aziendali europei, in particolare:

  • chiariscono la portata delle questioni transnazionali, per garantire che le decisioni che incidono in modo sostanziale sui lavoratori in più di uno Stato membro comportino l’obbligo di informare e consultare un CAE, senza che tale obbligo sia esteso alle decisioni o questioni quotidiane che riguardano i lavoratori solo in modo trascurabile
  • garantiscono che le informazioni possano non essere comunicate dall’impresa o possano essere trattate come riservate, solo se vengono soddisfatti criteri oggettivi e se persistono i motivi che giustificano tali limitazioni
  • rafforza le disposizioni sull’accesso alla giustizia e ai procedimenti amministrativi, garantendo altresì la copertura delle spese dei comitati aziendali per la rappresentanza legale e la partecipazione.

La Direttiva entrerà in vigore al momento della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale UE e gli Stati membri saranno tenuti a recepire le disposizioni della direttiva nel diritto nazionale entro due anni dalla sua entrata in vigore e ad applicarle al più tardi tre anni dopo tale entrata in vigore.

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