Banca d’Italia ha pubblicato uno studio, nell’ambito della serie note di stabilità finanziaria e vigilanza, che approfondisce il valore delle informazioni contenute nella Centrale dei rischi non solo per le banche, ma anche per le imprese.
Lo studio analizza in particolare il ruolo della Centrale dei Rischi (CR) come infrastruttura strategica per la stabilità finanziaria e per la corretta allocazione del credito nel sistema economico italiano.
Si ricorda che la CR è un sistema informativo pubblico gestito dalla Banca d’Italia, che raccoglie e condivide informazioni sui crediti concessi da banche e intermediari finanziari a famiglie e imprese; questi dati vengono utilizzati non solo a fini di vigilanza e stabilità, ma anche come strumento operativo dagli stessi intermediari nella valutazione del merito creditizio dei clienti.
La funzione primaria della CR è la riduzione delle asimmetrie informative tra debitori e creditori, agevolando l’accesso al credito per i soggetti meritevoli e migliorando le condizioni applicate.
La storia creditizia positiva che si costruisce nella Centrale Rischi può infatti generare benefici reputazionali per i debitori, che si traducono in un minor costo del credito: a livello sistemico, la CR contribuisce a rendere più efficiente l’allocazione delle risorse, rafforzando la resilienza del sistema finanziario.
Attraverso l’uso congiunto dei dati della CR e del dataset AnaCredit, lo studio quantifica l’impatto economico dell’inclusione nella CR: in particolare, il lavoro si concentra sui prestiti alle imprese comprese nella fascia tra 25.000 e 30.000 euro, soglia utile per distinguere i dati visibili solo in AnaCredit da quelli condivisi nella CR.
L’analisi empirica dimostra che le imprese i cui prestiti vengono registrati in CR beneficiano, in media, di un tasso di interesse inferiore di 0,2–0,4 punti percentuali rispetto a quelle escluse: questo effetto è attribuibile alla maggiore trasparenza e disponibilità di informazioni per gli intermediari, che consente di ridurre i costi di monitoraggio e il rischio percepito.
I risultati confermano l’importanza della CR come strumento non solo di vigilanza prudenziale, ma anche di sostegno alla competitività del credito e alla crescita delle imprese: l’effetto positivo della CR si manifesta con maggiore intensità nei trimestri immediatamente successivi all’inclusione, a conferma del valore immediato delle informazioni condivise.
In sintesi, la Centrale dei Rischi si rivela un asset pubblico essenziale, capace di generare benefici concreti per le imprese e per il sistema bancario, favorendo un mercato del credito più equo, efficiente e stabile.