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Affitto ramo d’azienda a prevalenza immobiliare e imposta di registro

4 Giugno 2025

Bruno Ruscio, Avvocato tributarista in Milano

Di cosa si parla in questo articolo

Il contratto di affitto di ramo d’azienda, il cui patrimonio sia costituito in misura superiore al 50% da immobili strumentali all’esercizio d’impresa, rimane soggetto all’imposta di registro “proporzionale” con aliquota dell’1% e all’imposta di registro “in misura fissa”, quest’ultima dovuta solo al momento della registrazione dell’atto, pur in caso di opzione per l’assolvimento su base annuale sull’importo del canone relativo a ciascun anno ai sensi dell’art. 17, co. 3, del d.P.R. n. 131/1986 (“TUR”).

Con la risposta ad istanza interpello n. 126 del 2025, l’Agenzia delle Entrate si è così pronunciata in merito alle modalità di liquidazione dell’imposta di registro nei contratti di affitto di ramo d’azienda il cui patrimonio risulti composto da fabbricati strumentali per più del 50% del complessivo, analizzando, in particolare, la disciplina applicativa di cui all’art. 35, comma 10-quater, del D.L. 4 luglio 2006, n. 223.

Tale norma, con specifica finalità antielusiva equipara, ai fini dell’imposta di registro, un contratto di locazione di immobili strumentali, all’affitto di ramo d’azienda a prevalenza immobiliare, che scontano entrambi un’imposta proporzionale pari all’1%, che “può essere assolta sul corrispettivo pattuito per l’intera durata del contratto ovvero annualmente sull’ammontare del canone relativo a ciascun anno” (17, comma 3, TUR). 

L’Agenzia ha preliminarmente smarcato la differenza tematica, verificabile in sede di accertamento, relativa alla qualificazione dell’operazione sottoposta come affitto di ramo d’azienda e non, invece, dell’unica azienda dell’imprenditore – che avrebbe comportato la perdita della qualifica di soggetto passivo dell’IVA del concedente e determinato l’applicazione all’atto dell’imposta di registro proporzionale con la maggiore aliquota del 3% stabilita dall’art. 9 della Tariffa, parte I, allegata al TUR. 

Di seguito l’A.F. ha affrontato il caso sottoposto da un contribuente, imprenditore individuale, che aveva provveduto a stipulare un contratto di affitto di ramo d’azienda soggetto ad IVA, optando per il versamento dell’imposta di registro proporzionale secondo quanto previsto dal citato art. 17, co. 3, del TUR e, a tal riguardo, si era interrogato circa l’eventuale obbligo di corrispondere, in aggiunta, anche l’imposta fissa di Euro 200,00, non solo in sede di prima registrazione, ma anche in occasione dei versamenti rateali dovuti per le annualità successive.

Nell’argomentare la propria risposta all’istanza formulata, l’Agenzia ha passato in rassegna i presupposti impositivi e la ratio dell’imposta di registro, già oggetto di intervento di precedenti ed anche risalenti documenti di prassi, richiamandone la natura di “imposta d’atto”, non solo volta a “colpire” l’indice di valore di capacità contributiva di taluni atti giuridici, ma avente anche funzione di garanzia circa l’esistenza e attribuzione di data certa di atti di fronte ai terzi ai sensi dell’art. 2704 del Codice Civile.

Di qui, è stata così palesata la “finalità” dell’imposta in misura “fissa”, strettamente legata al negozio giuridico che le parti pongono in essere e rappresentativa del corrispettivo che si rende dovuto allo Stato per il servizio di registrazione reso.

Su tale inquadramento di ordine sistematico, l’Agenzia ha ritenuto, dunque, che l’imposta di registro in misura fissa, applicata al momento della registrazione del contratto di affitto del ramo d’azienda, non si rende dovuta anche in occasione della scadenza di ogni singola rata annuale finalizzata all’assolvimento del pagamento dell’imposta di registro proporzionale di cui al citato articolo art. 35, comma 10-quater, del D.L. 4 luglio 2006, n. 223.

Tali adempimenti successivi risultano, infatti, meramente esecutivi dell’obbligazione tributaria per l’assolvimento dell’imposta che, non configurando atti autonomi, non integrano ulteriori presupposti impositivi per l’applicazione dell’imposta di registro in misura fissa.

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