Il 17 novembre 2025, presso l’Università “La Sapienza” di Roma, il Presidente Consob, Prof. Paolo Savona, ha svolto un intervento dedicato alle trasformazioni dell’architettura monetaria globale, in riferimento alla crescita del mercato crypto, alle stablecoin ed al futuro euro digitale.
L’intervento del Presidente Paolo Savona affronta le trasformazioni profonde che stanno interessando l’architettura monetaria internazionale, descrivendo un contesto in cui il tradizionale dominio del dollaro si confronta con l’emergere di un possibile duopolio monetario tra Stati Uniti e Cina, mentre l’Unione Europea tenta di ritagliarsi un ruolo regolatorio coerente con la propria struttura istituzionale.
Il Presidente Consob ricostruisce l’evoluzione del sistema dai tempi del dollar exchange standard, passando per il fiat dollar standard, fino all’attuale transizione verso un crypto standard, resa possibile dal riconoscimento ufficiale negli Stati Uniti di alcune criptovalute come riserve del dollaro, completato dal recente Genius Act che ha legittimato le stablecoin.
Secondo Savona, la posizione americana si fonda sull’idea che le criptovalute – e in particolare le stablecoin ancorate al dollaro – possano preservare l’egemonia finanziaria statunitense, soprattutto nel caso in cui attori come la Cina tentassero di dismettere consistenti porzioni del debito pubblico USA, evento che potrebbe innescare tensioni sistemiche.
La Cina, dal canto suo, ha imboccato una strada opposta, vietando l’iniziativa privata sulle crypto e sviluppando un yuan digitale integrato con un nuovo circuito di pagamenti alternativo allo SWIFT, con l’obiettivo di attenuare la dipendenza dal dollaro e costruire un sistema economico più autonomo.
Da questo confronto emerge un equilibrio instabile che sta generando un vero e proprio duopolio monetario globale, i cui effetti risultano ancora difficili da prevedere.
L’Unione Europea, diversamente dagli Stati Uniti e dalla Cina, ha optato per una “terza via”, scegliendo di regolare il mercato delle crypto attraverso strumenti come il MiCAR, l’euro digitale e altri interventi normativi settoriali.
Tuttavia, questa scelta non affronta pienamente il problema più ampio della collocazione sistemica degli asset tokenizzati nel quadro dell’architettura monetaria vigente, accentuando la difficoltà del sistema europeo – basato sul civil law – nel governare fenomeni estremamente dinamici come le reti decentralizzate e le crypto-valute.
Savona sottolinea che il proliferare di quattro forme monetarie – base monetaria, moneta bancaria, crypto usate come moneta e stablecoin – rischia di destabilizzare gli strumenti tradizionali di politica economica, i quali continuano a fondarsi su modelli econometrici spesso incapaci di cogliere la velocità evolutiva dei mercati digitali.
L’espansione incontrollata delle crypto potrebbe rendere inefficaci sia le politiche di cambio sia gli interventi regolatori, generando scenari di forte instabilità e possibili crisi globali.
Il discorso si chiude con un richiamo alla necessità di una nuova architettura giuridica globale, capace di governare un sistema sempre più complesso e multidimensionale, evitando che l’incapacità regolatoria alimenti tensioni economiche, sociali e geopolitiche dagli esiti potenzialmente gravi.


