I rappresentanti degli Stati membri hanno concordato il 23 giugno 2025 il mandato negoziale del Consiglio sulla semplificazione degli obblighi di rendicontazione sulla sostenibilità e di due diligence per rafforzare la competitività dell’UE, sulla base della proposta c.d. Omnibus I, adottata dalla Commissione UE lo scorso 26 febbraio 2025.
Si ricorda che la proposta della Commissione mira a semplificare le direttive sulla rendicontazione sulla sostenibilità aziendale (Direttiva 2022/2464/UE – CSRD) e sulla due diligence (Direttiva 2024/1760/UE – CSDDD) riducendo l’onere di rendicontazione e limitando l’effetto a cascata degli obblighi sulle imprese più piccole.
Riguardo alle modifiche alla CSRD, la Commissione, nella proposta Omnibus I, ha proposto di aumentare la soglia di dipendenti a 1.000 e di escludere le PMI quotate dall’ambito di applicazione della direttiva: il Consiglio ha quindi aggiunto una soglia di fatturato netto superiore a 450 milioni di euro, per alleviare ulteriormente l’onere di rendicontazione per le imprese; il mandato del Consiglio introduce anche una clausola di revisione riguardante una possibile estensione dell’ambito di applicazione per garantire un’adeguata disponibilità di informazioni sulla sostenibilità aziendale.
In merito alle modifiche alla CSDDD, di cui alla proposta Omnibus I, la posizione del Consiglio, concerne i seguenti aspetti principali:
- quanto all’ambito di applicazione del CSDDD, vengono aumentate le soglie a 5.000 dipendenti e 1,5 miliardi di euro di fatturato netto: secondo il Consiglio, queste grandi aziende possono infatti esercitare una maggiore influenza sulla propria catena del valore e sono meglio attrezzate per assorbire i costi e gli oneri dei processi di due diligence
- la proposta della Commissione limita gli obblighi di due diligence alle attività proprie dell’azienda, a quelle delle sue controllate e a quelle dei suoi partner commerciali diretti (“livello 1”), mentre il Consiglio:
- sposta l’attenzione da un approccio basato sull’entità a un approccio basato sul rischio, concentrandosi sulle aree in cui è più probabile che si verifichino impatti negativi effettivi e potenziali
- mantiene la limitazione degli obblighi pertinenti al “livello 1”, ma viene aggiunta una clausola di revisione relativa a una possibile estensione di tali obblighi oltre il “livello 1”
- per garantire un’adeguata tutela degli obiettivi strategici, gli obblighi di identificazione e valutazione saranno estesi in caso di informazioni oggettive e verificabili che suggeriscano impatti negativi che vadano oltre i partner commerciali diretti
- la proposta della Commissione semplifica le disposizioni sui piani di transizione per la mitigazione dei cambiamenti climatici, allineandole alla CSRD, mentre il Consiglio:
- sostituisce l’obbligo di attuare tali piani con la precisazione che tale piano di transizione includa la descrizione delle azioni di attuazione (pianificate e intraprese)
- limita ulteriormente l’obbligo per le aziende all’adozione di un piano di transizione per la mitigazione dei cambiamenti climatici e conferisce alle autorità di vigilanza il potere di fornire consulenza alle aziende sulla progettazione e l’attuazione di tali piani
- per ridurre ulteriormente gli oneri e garantire alle imprese tempo sufficiente per i preparativi adeguati, rinvia inoltre di due anni l’obbligo di adottare piani di transizione
- conferma la proposta della Commissione di eliminare il regime di responsabilità civile armonizzato a livello UE e l’obbligo per gli Stati membri di garantire che le norme in materia di responsabilità siano di applicazione obbligatoria nei casi in cui la legge applicabile non sia quella nazionale dello Stato membro
- rinvia di un anno la scadenza per il recepimento della CSDDD, al 26 luglio 2028.
La Presidenza può quindi ora avviare negoziati con il Parlamento europeo, una volta che quest’ultimo avrà raggiunto una propria posizione negoziale, al fine di raggiungere un accordo definitivo sulla proposta Omnibus.