Con il Comunicato Stampa del 24 aprile 2025 Banca d’Italia ha illustrato i risultati della valutazione periodica dei rischi connessi agli strumenti finanziari complessi ai fini dell’eventuale esercizio dei poteri di c.d. product intervention attribuitele dall’art. 7-bis TUF.
In particolare, l’Autorità ha rilevato che al 31 dicembre 2024 risultavano in circolazione titoli di debito per un valore complessivo di 2.945 miliardi di euro, di cui 440 miliardi di euro, pari al 15 % del totale, era rappresentato da titoli qualificabili come complessi.
Tra i tioli complessi, hanno avuto particolare rilevanza nelle valutazioni dell’Autorità i certificates, pari al 19 % della massa totale e con un valore complessivo di 85 miliardi di euro, e le obbligazioni strutturate, pari all’8 % del totale e con un valore complessivo di circa 33 miliardi di euro.
Le famiglie, inoltre, deterrebbero direttamente 75 miliardi di euro di titoli di debito complessi, pari al 16% della massa dei titoli di debito da esse detenuti.
L’Autorità ha sottolineato, poi, come il valore nozionale dei derivati complessi (credit default swaps, swaptions e opzioni “non-plain-vanilla”) sia sensibilmente cresciuto rispetto al 2023 e abbia raggiunto nel 2024 la somma di 684 miliardi di euro.
L’Autorità sottolinea, infine, che i rischi per la stabilità finanziaria «appaiono al momento contenuti» e «occorre tuttavia ricordare che i certificates possono esporre i detentori a rilevanti perdite: il valore di questi strumenti può subire ampie variazioni, anche maggiori di quelle delle attività sottostanti, in particolare in condizioni di mercato sfavorevoli».
Mette conto ricordare che i dati pubblicati dalla Banca d’Italia con il comunicato del 24 aprile u.s. si inseriscono nell’ambito delle analisi che l’Autorità svolge periodicamente in conformità al documento «Il potere di intervento della Banca d’Italia su strumenti finanziari, depositi strutturati e attività/pratiche finanziarie collegate: quadro giuridico, analitico e metodologico» di aprile 2024.
La Banca d’Italia ha adottato detto documento in conformità alle norme in materia di poteri di c.d. product intervention delle autorità di vigilanza (nazionali ed europee) ai sensi dell’art. 7-bis TUF e del Titolo VII, Capo I, del Regolamento (UE) 600/2014 (c.d. MiFIR).
In particolare, nel documento di aprile 2024 l’Autorità ha delineato i metodi che intende seguire nel monitoraggio continuo del mercato e nella valutazione di una eventuale adozione di divieti o imposizione di altri vincoli alla vendita di strumenti finanziari, qualora ciò sia necessario a «preservare la stabilità del sistema finanziario nazionale».