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Informazione non finanziaria e performance delle imprese

11 Dicembre 2025

Giosuè Ansideri, Dottorando in Diritto e Tutela, Università degli Studi di Roma Tor Vergata

Di cosa si parla in questo articolo

Banca d’Italia, nel Working paper n. 1498 del 13 ottobre 2025, ha analizzato l’impatto dell’informazione non finanziaria sulla performance delle imprese.

In particolare, lo studio analizza il ruolo delle informazioni qualitative nei bilanci per le microimprese italiane, valutando gli effetti della riforma legislativa avviata nel 2016 (D. Lgs. 139/2015), che ha recepito la Direttiva 2013/34/UE. 

La riforma ha introdotto, per le imprese al di sotto di determinate soglie dimensionali, la possibilità di presentare un nuovo tipo di bilancio: il micro-firm balance sheet (MFBS).

Tale schematizzazione, finalizzata alla riduzione degli oneri amministrativi, elimina l’obbligo di redazione delle note integrative, ovvero documenti che arricchiscono gli schemi di bilancio classici e forniscono una valutazione qualitativa complessiva degli andamenti aziendali passati e prospettici. 

I risultati dello studio mostrano che la riduzione degli obblighi informativi non genera benefici in termini di costi operativi, mentre, al contrario, l’eliminazione delle informazioni qualitative appare associata a un peggioramento nell’accesso ai finanziamenti esterni.

In particolare, sono stati osservati effetti negativi sul cambiamento della compagine societaria nel breve periodo e, nel medio periodo, una diminuzione dell’accesso al credito bancario.

Lo studio rileva che la rimozione della nota integrativa può limitare le risorse finanziarie disponibili per la crescita aziendale e, di conseguenza, compromettere il potenziale economico complessivo.

Per comprendere le ragioni che spingono alcune imprese ad adottare comunque il MFBS, gli Autori hanno effettuato un’analisi dei compliers: i risultati indicano che le imprese con reputazione più consolidata e con minori esigenze di trasparenza verso gli altri azionisti tendono ad adottare più frequentemente il MFBS.

Inoltre, l’adozione è più diffusa nelle province caratterizzate dalla presenza di banche di piccole dimensioni, meno dipendenti da informazioni di tipo “duro” nelle valutazioni creditizie.

Lo studio contribuisce alla letteratura dimostrando che la disclosure non finanziaria riveste un ruolo rilevante anche per le microimprese e offre una delle prime evidenze causali sul tema.

L’adozione del bilancio micro non ha comportato una riduzione apprezzabile dei costi sostenuti dalle imprese; al contrario, la semplificazione ha influito negativamente sulla loro capacità di accedere ai finanziamenti esterni e ha rallentato i processi di acquisizione delle quote societarie da parte di nuovi soci, verosimilmente a causa della minore disponibilità informativa.

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