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Standard di sostenibilità EFRAG: le posizioni critiche dell’OIC

4 Agosto 2022
Di cosa si parla in questo articolo

L’Organismo Italiano di Contabilità (OIC) ha risposto alla consultazione promossa dall’EFRAG sulle bozze di standard di sostenibilità.

L’analisi dell’OIC prende in considerazione anche le criticità evidenziate dagli stakeholder sulla granularità e complessità del set informativo sul quale l’EFRAG ha chiesto una disclosure immediata.

Fino al 2024 non saranno disponibili gli atti delegati concernenti le informazioni settoriali e le informazioni complementari riguardanti gli standard sector – agnostic (quelle non riferite ad uno specifico settore merceologico o dei servizi), pertanto, segnala l’OIC, sarebbe preferibile un’entrata in vigore graduale dei nuovi obblighi.

Secondo questa modalità, tra l’altro, ci sarebbero tempistiche adeguate per determinare se certe informazioni attualmente previste a livello generale possano essere invece più utili se limitate a settori specifici.

La nuova direttiva sul reporting di sostenibilità (CSRD), che include anche l’obbligo di utilizzare gli standard proposti dall’EFRAG, si applicherà a tutte le imprese Ue con più di duecentocinquanta dipendenti, un margine molto maggiore rispetto a quello delle imprese finora sottoposte alle regole della Direttiva Eu sulle informazioni non finanziarie.

Inoltre, l’OIC ha evidenziato una serie di problematiche che ritiene debbano essere gestite in modo prioritario.

L’OIC, infatti, ha espresso riserve su alcune delle principali novità contenute negli standard EFRAG:

  • quelle relative alla catena del valore;
  • alla cosiddetta doppia materialità;
  • alla rebuttable presumption, ossia l’obbligo di esporre i motivi per i quali un’impresa non ritiene rilevante per il proprio business soddisfare una richiesta inclusa nel set informativo elaborato dall’EFRAG;
  • alla misurazione dei possibili effetti finanziari sulla posizione e performance dell’impresa nel breve, medio e lungo periodo.

L’Organismo Italiano di Contabilità ha preso posizione anche sulla futura coesistenza di due set di standard (quelli dell’EFRAG e dell’IFRS), il che comporterebbe per le imprese costi amministrativi significativi.

L’OIC sottolinea la necessità di provvedere fin da subito per assicurare l’adeguato coordinamento e l’integrazione tra queste iniziative di standardizzazione, pena la complessità di comparazione delle informazioni da parte degli user o il favorire gli arbitraggi regolamentari.

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