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Flash News

SFDR e informativa PAI: da ESAs le buone prassi per il mercato

31 Ottobre 2024
Di cosa si parla in questo articolo

Le Autorità di vigilanza europee (EBA, EIOPA ed ESMA – ESAs) hanno pubblicato la loro terza relazione annuale sull’informativa sui principali impatti negativi (PAI) ai sensi del Regolamento sulla finanza sostenibile (SFDR), con annesse raccomandazioni per le Autorità di vigilanza nazionali e la Commissione e buone prassi applicative per i partecipanti al mercato.

Del framework normativo europeo relativo alla finanza sostenibile e degli obblighi in materia, anche nell’ottica degli Orientamenti di vigilanza, se ne discuterà ampiamente nel corso del prossimo webinar organizzato dalla Rivista il prossimo 07 novembre 2024 “Finanza sostenibile e servizi di investimento: novità regolamentari – Indicazioni Consob, evoluzioni del contesto regolamentare UE e di revisione SFDR“.

La relazione valuta le informazioni sui principali impatti negativi (PAI), sia a livello di entità, che di prodotto, ai sensi dell’SFDR: tali informazioni mirano a mostrare l‘impatto negativo degli investimenti delle istituzioni finanziarie sull’ambiente e sulle persone, nonché le azioni intraprese per mitigare tale impatto da gestori patrimoniali, assicuratori, società di investimento, banche e fondi pensione.

I risultati mostrano che le istituzioni finanziarie hanno migliorato l’accessibilità delle loro informazioni sui principali impatti negativi: si sono registrati progressi positivi anche per quanto riguarda la qualità delle informazioni divulgate dai prodotti finanziari e, in generale, la qualità delle dichiarazioni PAI.

Alcune Autorità nazionali competenti hanno inoltre segnalato lievi miglioramenti nell’osservanza dell’informativa PAI SFDR nei loro mercati nazionali.

In prospettiva, la relazione contiene in particolare alcune raccomandazioni alle Autorità nazionali competenti, al fine di garantire una vigilanza convergente sulle pratiche dei partecipanti ai mercati finanziari, incentrate sulle seguenti tematiche:

  • Sviluppo di strumenti Sup Tech, che potrebbero supportare le ANC nelle future indagini di mercato
  • Comunicazione delle aspettative di vigilanza con i partecipanti al mercato finanziario: le ESA invitano le ANC a continuare a comunicare le loro aspettative prima delle scadenze chiave (ad esempio, il 30 giugno)
  • Comunicazione esterna: comunicazioni regolari sotto forma di “Dear CEO letters” (documenti di orientamento per la vigilanza) e impegno con i partecipanti al mercato attraverso indagini regolari e workshop con il settore
  • Comunicazione interna: ribadire l’importanza della finanza sostenibile anche internamente, compiendo uno sforzo consapevole per aumentare le risorse e le conoscenze sul tema
  • Supervisione quotidiana: continuare a inserire la valutazione delle informazioni tra gli approcci di vigilanza delle autorità nazionali di vigilanza
  • Controlli sulla composizione degli investimenti: le autorità europee di vigilanza invitano le autorità nazionali di vigilanza, laddove le informazioni PAI possano mostrare discrepanze con gli investimenti sottostanti, a contestare sempre più spesso le informazioni PAI dei partecipanti al mercato e i prodotti finanziari sulla base degli investimenti effettivi, e delle informazioni sull’impatto negativo delle società sottostanti.

La relazione contiene altresì raccomandazioni per la Commissione europea, al fine di una valutazione completa dell’SFDR, ovvero:

  • considerare l’elevato valore dell’informativa sulle PAI: le ESAs hanno notato un graduale miglioramento della qualità e della quantità delle informazioni PAI, con una conseguente migliore informazione degli investitori; tuttavia, una riduzione della frequenza a due o tre anni consentirebbe alle autorità di vigilanza europee e alle autorità nazionali di regolamentazione di concentrare maggiori risorse sulla realizzazione di un’analisi più significativa delle informazioni fornite dagli IPA.
  • prendere in considerazione altri modi per introdurre la proporzionalità per i partecipanti al mercato, poiché la soglia “più di 500 dipendenti” potrebbe non essere un modo significativo per misurare la misura in cui gli investimenti possono avere un impatto negativo principale sui fattori di sostenibilità: un approccio alternativo e più adeguato per divulgare l’impatto negativo degli investimenti potrebbe consistere, ad esempio, nello stabilire una soglia basata sulle loro dimensioni.

Le autorità di vigilanza europee hanno inoltre elaborato, in calce al documento, una panoramica delle buone prassi relative alla collocazione, alla chiarezza e alla complessità dell’informativa, sulla base di un’indagine condotta presso le autorità nazionali garanti della concorrenza.

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