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Servizi digitali: al via la banca dati per monitorare termini e condizioni

4 Dicembre 2023
Di cosa si parla in questo articolo

La Commissione europea ha comunicato l’avvio dal primo dicembre scorso della banca dati dei termini e delle condizioni dei servizi digitali, disponibile sul sito della stessa Commissione.

Tale banca dati contiene la maggior parte dei termini e delle condizioni contrattuali dei servizi digitali offerti dalle piattaforme on line e dai vari motori di ricerca, con particolare attenzione alle piattaforme online come i social media, gli app store o i marketplace.

La banca dati sui termini e sulle condizioni dei servizi digitali si aggiunge a quella sulla trasparenza sui servizi digitali, già avviata lo scorso 23 settembre, che include le c.d. motivazioni che specificano le informazioni che le piattaforme devono fornire agli utenti quando i contenuti vengono rimossi o limitati.

Entrambi questi strumenti di raccolti dati integrano i vari requisiti di trasparenza già previsti dal Regolamento (UE) 2022/2065 sul mercato unico dei servizi digitali, ovvero il Digital Services Act (DSA).

Il DSA prevede infatti che le piattaforme online debbano fornire, in un linguaggio semplice e fruibile agli utenti, una sintesi facilmente comprensibile dei termini e delle condizioni dei servizi digitali dagli stessi prestati, nelle lingue di ciascuno Stato membro in cui le singole piattaforme operano.

Il DSA ha infatti introdotto un livello completamente nuovo di responsabilità, differenziando gli obblighi di trasparenza dovuti dai gestori delle piattaforme on line in base alla loro dimensione.

In particolare, mentre per qualsiasi piattaforma online è previsto soltanto l’obbligo di rivelare i propri utenti attivi mensili e di pubblicare delle relazioni di trasparenza, per le piattaforme online di dimensioni molto grandi e motori di ricerca online di dimensioni molto grandi, viene imposto altresì l’obbligo di:

  • creare archivi di annunci;
  • pubblicare relazioni di audit;
  • produrre relazioni di valutazione del rischio;
  • fornire accesso ai ricercatori.

La banca dati sui termini e le condizioni dei servizi digitali vuole rappresentare un punto di raccolta unitario per le suddette informazioni previste dal DSA. In tal senso, l’intenzione della Commissione è quella di rendere la banca dati una risorsa di riferimento per un ampio spettro di utenti, fra cui:

  • le autorità di regolamentazione, che potranno monitorare il panorama digitale e valutare la conformità alle normative;
  • i ricercatori, che avranno l’opportunità di ottenere informazioni in tempo reale sull’evoluzione dei termini e delle condizioni attraverso il database.
  • gli utenti privati o professionali, i quali avranno a disposizione una risorsa per tenere traccia dei termini e delle condizioni cui potrebbero essere soggetti, aiutandoli a controllare la loro presenza online ed a far valere i loro diritti digitali.
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