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Polizze CAT-NAT e rinvio dell’obbligo: IVASS sul DDL di conversione

11 Aprile 2025
Di cosa si parla in questo articolo

IVASS ha pubblicato l’intervento del Consigliere Riccardo Cesari, in audizione presso la Camera dei Deputati, nel contesto dell’esame del disegno di legge di conversione del Decreto-legge 39/2025, con misure urgenti in materia di assicurazione obbligatoria contro i rischi catastrofali (polizze CAT-NAT).

L’obbligo, istituito dall’art. 1, c. 101, della L. 213/2023, viene posticipato al 1° ottobre 2025 per le medie imprese e al 1° gennaio 2026 per le piccole, restando fermo il termine del 31 marzo 2025 per le grandi imprese.

Il quadro normativo è completato dal Regolamento n. 18/2025, adottato dal MEF e dal MIMIT, con il contributo tecnico di IVASS.

Come emerge dall’intervento del Conisgliere IVASS, le compagnie assicurative coinvolte sono 580 (di cui 63 vigilate da IVASS): le imprese soggette all’obbligo di sottoscrizione di polizze CAT-NAT sono circa 4,5 milioni, di cui il 95% microimprese.

L’art. 5 del Regolamento impone alle imprese assicurative la definizione annuale dei limiti di tolleranza al rischio, coerenti con il fabbisogno di solvibilità, da calcolare sull’intero portafoglio, con possibilità di cessione a SACE S.p.A.

In caso di superamento dei limiti, è prevista la cessazione dell’assunzione di nuovi rischi.

Il premio assicurativo deve essere proporzionale al rischio, considerando ubicazione, vulnerabilità e misure preventive adottate; IVASS sarà tenuta a verificare la coerenza tra assunzione del rischio, riassicurazione e requisiti di sana e prudente gestione.

Di rilievo è anche l’obbligo per le compagnie di caricare i contratti su un portale informatico di comparazione (art. 1, c. 105-bis, L. 193/2024), strumento volto a garantire trasparenza e concorrenza: IVASS curerà il portale e fornirà indicatori sui prezzi effettivi, analogamente al sistema IPER per l’RCAuto.

Infine, il Consigliere sottolinea che il successo della riforma dipenderà dalla larga adesione al sistema assicurativo, indispensabile per garantire mutualità e contenimento dei costi, specialmente nelle aree più esposte.

L’obbligo assicurativo dovrà accompagnarsi a politiche attive di prevenzione e cultura del rischio per rendere il sistema realmente sostenibile.

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