Il Parlamento europeo ha approvato l’11 settembre 2025 una risoluzione volta all’attuazione di un ambizioso programma di semplificazione, ammodernamento e armonizzazione normativa per un mercato unico più semplice, integrato e competitivo, in risposta alle sfide della globalizzazione, della transizione verde e digitale e a nuove esigenze geopolitiche.
Il mercato unico europeo rappresenta da più di trent’anni uno dei capisaldi dell’integrazione nell’Unione, permettendo la libera circolazione di merci, servizi, capitali e persone e accrescendo la competitività, la prosperità e il benessere dei cittadini.
Tuttavia, negli ultimi anni, sono emersi numerosi ostacoli che ne appesantiscono il funzionamento: frammentazione normativa, lentezza nell’adeguamento alle nuove sfide, burocrazia eccessiva, digitalizzazione incompleta e resistenze nazionali hanno limitato il pieno sfruttamento di questo potenziale.
La risoluzione, volta alla semplificazione e razionalizzazione normativa, definisce un’agenda strategica organica e articolata, chiamando le istituzioni UE e gli Stati membri ad un salto di qualità: il mercato unico dovrà essere sempre più semplice, digitale, socialmente evoluto e sostenibile; solo così potrà continuare a generare competitività, innovazione, occupazione e resilienza in un mondo in rapida trasformazione.
Il successo di questa agenda dipenderà dalla capacità di coordinamento, dall’impegno congiunto su enforcement e armonizzazione e dal costante ascolto delle esigenze di imprese e cittadini.
In sintesi, questi gli obbiettivi che pone il Parlamento UE nella risoluzione e le richieste che rivolge alla Commissione ed agli Stati membri:
- superare la frammentazione e le carenze nell’attuazione: il Parlamento denuncia la perdurante frammentazione normativa tra Stati membri, che impedisce la piena realizzazione delle quattro libertà, rallenta l’innovazione e ostacola consumatori e imprese, ed invita pertanto Commissione e Stati membri a rafforzare l’attuazione uniforme delle norme e ridurre le sovrapposizioni e divergenze regolamentari
- ridurre gli oneri amministrativi: rilevato che la burocrazia e la moltiplicazione di adempimenti costano alle imprese centinaia di milioni di euro ogni anno, il Parlamento raccomanda misure concrete per diminuire i carichi amministrativi, specialmente per le PMI; inoltre, sostiene il “Pacchetto Omnibus di semplificazione”, volto a tagliare almeno 400 milioni di euro di costi entro il 2027
- porre attenzione primaria alla digitalizzazione e all’intelligenza artificiale, facendo leva sulle seguenti tecnologie per modernizzare il mercato unico:
- Digital Product Passport per armonizzare etichettatura e tracciamento dei prodotti
- “European Business Wallet”, SME ID unico europeo e digitalizzazione totale dei processi d’impresa
- Fatturazione elettronica, sistemi di procurement e appalti digitali interoperabili
- investire nella formazione digitale e nell’intelligenza artificiale, affinché l’Europa recuperi il gap tecnologico rispetto a USA e Asia
- rafforzare il quadro di governance e dei meccanismi di enforcement:
- promuovendo la designazione in ogni Stato membro di uno “Sherpa del mercato unico”, figura di alto profilo responsabile della supervisione e rimozione delle barriere normative nazionali
- prevedendo la riorganizzazione degli strumenti di vigilanza (es. rafforzamento della piattaforma SOLVIT e creazione di un’Autorità europea di sorveglianza del mercato)
- promuovere un sostegno specifico a PMI, start-up e scale-up innovative: le PMI, pur rappresentando il 99% delle imprese europee, risultano penalizzate da complessità burocratiche e scarsa interoperabilità transnazionale; si prevede quindi l’introduzione dell’SME ID, una definizione armonizzata di “mid-cap”, nonché la pubblicazione di standard normativi agevolati e semplificati per queste imprese
- armonizzazione e modernizzazione delle norme di prodotto e servizio:
- promuovendo un quadro normativo più omogeneo per imballaggi, etichettatura, rifiuti (introduzione graduale del passaporto digitale di prodotto)
- incentivando l’eliminazione di barriere ai servizi cross-border, soprattutto in settori dove il peso dei regolamenti nazionali è ancora ingombrante
- promuovendo iniziative specifiche per l’edilizia, trasporti, servizi digitali, servizi industriali e comunicazioni elettroniche
- riformare le procedure di distacco e mobilità dei lavoratori, introducendo un “pass” digitale europeo per la mobilità lavorativa e strumenti per la mobilità equa
- semplificare le procedure di avvio d’impresa e trasferimento cross-border
- promuovere l’obiettivo di permettere alle imprese di insediarsi ovunque in UE in 48 ore
- prevedere nuove raccomandazioni sul trasferimento delle attività tra Stati membri e un “ventottesimo regime” normativo volontario, più semplice e unitario
- promuovere ulteriormente la sostenibilità e la transizione verde: tutte le azioni di semplificazione e digitalizzazione devono garantire elevati standard ambientali, sociali e di tutela dei consumatori, salvaguardando valori e obiettivi UE su clima, sostenibilità e inclusione sociale.