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Mercato unico: il Parlamento UE sulla semplificazione normativa

12 Settembre 2025
Di cosa si parla in questo articolo

Il Parlamento europeo ha approvato l’11 settembre 2025 una risoluzione volta all’attuazione di un ambizioso programma di semplificazione, ammodernamento e armonizzazione normativa per un mercato unico più semplice, integrato e competitivo, in risposta alle sfide della globalizzazione, della transizione verde e digitale e a nuove esigenze geopolitiche.

Il mercato unico europeo rappresenta da più di trent’anni uno dei capisaldi dell’integrazione nell’Unione, permettendo la libera circolazione di merci, servizi, capitali e persone e accrescendo la competitività, la prosperità e il benessere dei cittadini.

Tuttavia, negli ultimi anni, sono emersi numerosi ostacoli che ne appesantiscono il funzionamento: frammentazione normativa, lentezza nell’adeguamento alle nuove sfide, burocrazia eccessiva, digitalizzazione incompleta e resistenze nazionali hanno limitato il pieno sfruttamento di questo potenziale.

La risoluzione, volta alla semplificazione e razionalizzazione normativa, definisce un’agenda strategica organica e articolata, chiamando le istituzioni UE e gli Stati membri ad un salto di qualità: il mercato unico dovrà essere sempre più semplice, digitale, socialmente evoluto e sostenibile; solo così potrà continuare a generare competitività, innovazione, occupazione e resilienza in un mondo in rapida trasformazione.

Il successo di questa agenda dipenderà dalla capacità di coordinamento, dall’impegno congiunto su enforcement e armonizzazione e dal costante ascolto delle esigenze di imprese e cittadini.

In sintesi, questi gli obbiettivi che pone il Parlamento UE nella risoluzione e le richieste che rivolge alla Commissione ed agli Stati membri:

  • superare la frammentazione e le carenze nell’attuazione: il Parlamento denuncia la perdurante frammentazione normativa tra Stati membri, che impedisce la piena realizzazione delle quattro libertà, rallenta l’innovazione e ostacola consumatori e imprese, ed invita pertanto Commissione e  Stati membri a rafforzare l’attuazione uniforme delle norme e ridurre le sovrapposizioni e divergenze regolamentari
  • ridurre gli oneri amministrativi: rilevato che la burocrazia e la moltiplicazione di adempimenti costano alle imprese centinaia di milioni di euro ogni anno, il Parlamento raccomanda misure concrete per diminuire i carichi amministrativi, specialmente per le PMI; inoltre, sostiene il “Pacchetto Omnibus di semplificazione”, volto a tagliare almeno 400 milioni di euro di costi entro il 2027
  • porre attenzione primaria alla digitalizzazione e all’intelligenza artificiale, facendo leva sulle seguenti tecnologie per modernizzare il mercato unico:
    • Digital Product Passport per armonizzare etichettatura e tracciamento dei prodotti
    • European Business Wallet”, SME ID unico europeo e digitalizzazione totale dei processi d’impresa
    • Fatturazione elettronica, sistemi di procurement e appalti digitali interoperabili
  • investire nella formazione digitale e nell’intelligenza artificiale, affinché l’Europa recuperi il gap tecnologico rispetto a USA e Asia
  • rafforzare il quadro di governance e dei meccanismi di enforcement:
    • promuovendo la designazione in ogni Stato membro di uno “Sherpa del mercato unico”, figura di alto profilo responsabile della supervisione e rimozione delle barriere normative nazionali
    • prevedendo la riorganizzazione degli strumenti di vigilanza (es. rafforzamento della piattaforma SOLVIT e creazione di un’Autorità europea di sorveglianza del mercato)
  • promuovere un sostegno specifico a PMI, start-up e scale-up innovative: le PMI, pur rappresentando il 99% delle imprese europee, risultano penalizzate da complessità burocratiche e scarsa interoperabilità transnazionale; si prevede quindi l’introduzione dell’SME ID, una definizione armonizzata di “mid-cap”, nonché la pubblicazione di standard normativi agevolati e semplificati per queste imprese
  • armonizzazione e modernizzazione delle norme di prodotto e servizio:
    • promuovendo un quadro normativo più omogeneo per imballaggi, etichettatura, rifiuti (introduzione graduale del passaporto digitale di prodotto)
    • incentivando l’eliminazione di barriere ai servizi cross-border, soprattutto in settori dove il peso dei regolamenti nazionali è ancora ingombrante
    • promuovendo iniziative specifiche per l’edilizia, trasporti, servizi digitali, servizi industriali e comunicazioni elettroniche
  • riformare le procedure di distacco e mobilità dei lavoratori, introducendo un “pass” digitale europeo per la mobilità lavorativa e strumenti per la mobilità equa
  • semplificare le procedure di avvio d’impresa e trasferimento cross-border
  • promuovere l’obiettivo di permettere alle imprese di insediarsi ovunque in UE in 48 ore
  • prevedere nuove raccomandazioni sul trasferimento delle attività tra Stati membri e un “ventottesimo regime” normativo volontario, più semplice e unitario
  • promuovere ulteriormente la sostenibilità e la transizione verde: tutte le azioni di semplificazione e digitalizzazione devono garantire elevati standard ambientali, sociali e di tutela dei consumatori, salvaguardando valori e obiettivi UE su clima, sostenibilità e inclusione sociale.
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