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Attualità

La nuova Crypto Law di Dubai e l’istituzione della Virtual Assets Regulatory Authority

12 Aprile 2022

Tommaso Vito Russo, Professore Ordinario di Diritto Civile, Università del Salento; Counsel, Tribonian Law Advisors – Dubai

Di cosa si parla in questo articolo

1. Introduzione

Il Ruler dell’Emirato di Dubai, lo Sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, ha emanato, il 28 febbraio 2022, la legge n. 4 in materia di Virtual Assets. La nuova normativa è entrata in vigore a far data dal 11 marzo.

Il proposito primario dell’intervento è sintetizzato in alcuni messaggi pubblicati su Twitter da Sheikh Mohammad: “The future belongs to those who design it. Through the virtual asset law, we aspire to participate in shaping the future of this ever-evolving sector” “The Autorithy will cooperate with all related entities to ensure maximum transparency and security for investors. The goal: Estabilsh the UAE and Dubai’s position as a key player in designing the future of virtual asses globally”.

La nuova normativa si applica a tutte le attività correlate ad asset virtuali, per le quali è richiesta una licenza, svolte all’interno del territorio dell’Emirato di Dubai, comprese le Special Development Zones e le Free Zones, con la sola esclusione del Dubai International Financial Centre (DIFC); quest’ultimo è in procinto di emanare una propria disciplina in materia, sotto la giurisdizione della Dubai Financial Services Autority.

L’obiettivo concreto della nuova normativa è soprattutto quello di disciplinare l’utilizzo e il trading di criptovalute e di altri digital assets, quali i c.dd. tokens virtuali (NFT) nell’Emirato di Dubai, con il proposito di diventare una leading jurisdiction per le imprese e gli investitori del mondo delle blockchain.

Come è di prassi nella normativa moderna, il legislatore emiratino chiarisce in premessa la portata delle definizioni di Virtual Asset e di Virtual Token. Il primo è da intendersi quale rappresentazione digitale del valore che può essere negoziato, trasferito o utilizzato digitalmente come strumento di scambio o pagamento o per scopi di investimento; ciò include i token virtuali e qualsiasi rappresentazione digitale di altro valore determinato dall’Autorità. Per Virtual Token, invece, deve intendersi la rappresentazione digitale di un insieme di diritti che possono essere emessi e scambiati digitalmente attraverso una piattaforma di asset virtuali; quest’ultima gestita da un Provider autorizzato dalla costituenda Autorità.

In realtà, si tratta solo di un primo fondamentale intervento normativo, esclusivamente concentrato sull’istituzione di una nuova Authority e sull’attribuzione ad essa non solo di compiti di vigilanza, quanto e soprattutto di compiti regolatori, in grado di disciplinare compiutamente le attività indicate dalla legge.

2. L’istituzione della Dubai Virtual Assets Regulatory Authority

La nuova autorità, denominata Dubai Virtual Assets Regulatory Autority (VARA), costituita in forma di società pubblica, nonché dotata di personalità giuridica, autonomia finanziaria e amministrativa, sarà affiliata all’Autorità del Dubai World Trade Center.

Il VARA ha l’obiettivo preliminare di promuovere l’Emirato di Dubai come hub di riferimento, non solo nell’ambito regionale ma soprattutto in quello internazionale, nel settore dei Virtual Assets e dei servizi ad esso correlati, al fine non solo di incrementare il vantaggio competitivo di Dubai, ma soprattutto di svilupparne l’economia digitale.

In tale prospettiva, la normativa incoraggia la politica dell’innovazione e lo sviluppo di una più matura consapevolezza sugli investimenti nel settore dei servizi e dei prodotti delle risorse virtuali. Tra gli obiettivi non celati vi è proprio il contributo delle attività del VARA nell’attrarre investimenti sul suolo dell’Emirato, nonché di incoraggiare le società operanti nel campo dei Virtual Assets a basare il proprio business proprio a Dubai.

L’istituzione del VARA costituisce il primo frame sulla strada di un successivo sviluppo sia della normativa necessaria per la tutela degli investitori e degli operatori di Virtual Assets, al fine precipuo di arginare le pratiche illecite, sia di quella secondaria, quali regolamenti e standard richiesti per la disciplina e la vigilanza di tutte le questioni relative alle risorse virtuali.

3. Le funzioni dell’Autorità

Al fine della realizzazione di tali obiettivi, l’art. 6 indica in maniera puntuale le funzioni del VARA.

Tra quelle più rilevanti, senza dubbio, vi è la regolazione – e relativa vigilanza – dei processi di emissione, offerta di asset e token virtuali e dei relativi processi informativi, e, ancor di più la regolazione e il rilascio di licenze ai Virtual Assets Service Providers; il tutto vigilando su di essi per assicurare l’osservanza della normativa di settore, nonché di quella dell’intero ordinamento dell’Emirato di Dubai.

Tra i vari ambiti del potere regolatorio, di rilievo è altresì quello in materia di svolgimento delle attività sottoposte alla licenza, comprese quelle relative ai servizi di gestione, trasparenza e custodia del patrimonio virtuale.

Decisamente delicato è il compito di classificazione e determinazione dei tipi di asset e token virtuali, nonché di prescrizione degli standard e delle regole per la negoziazione degli stessi.

Di significativo rilievo il compito di disciplinare e vigilare sul funzionamento e sulla gestione delle piattaforme di asset virtuali, così come dei registri elettronici (DLT) e dei portafogli virtuali; la prospettiva non celata è quella del monitoraggio delle negoziazioni e delle altre operazioni effettuate tramite le stesse, al fine di impedire la manipolazione dei prezzi di negoziazione; nella medesima direzione va lo sviluppo delle regole richieste per proteggere i beneficiari e frenare le pratiche sospette.

Il profilo della formazione nonché della c.d. educazione finanziaria in materia di asset virtuali è enfatizzato dalla normativa, con specifico riferimento alla sensibilizzazione dei titolari sui profili di rischio che possono derivare da questo tipo di negoziazioni.

Tenuto conto della vastità dei compiti ad essa assegnati, l’Autorità potrà esternalizzare qualsiasi delle sue funzioni ad altro ente pubblico o privato.

Sul piano della governance, l’organo esecutivo del VARA sarà composto dall’amministratore delegato e da alcuni dipendenti amministrativi, finanziari e tecnici, ai quali si applicherà la normativa sulle risorse umane adottata dall’Autorità del Dubai World Trade Center.

L’amministratore delegato, sotto la supervisione del direttore generale, gestirà l’Autorità e ne supervisionerà il lavoro e le attività, al fine di garantire il raggiungimento dei suoi obiettivi. A tal fine, avrà, in particolare, il compito di sviluppare la politica generale e i piani strategici, di sviluppo e operativi, i programmi di lavoro e i progetti dell’autorità, attraverso l’adozione di delibere, regolamenti e statuti relativi alla disciplina degli asset virtuali.

Oltre ad altri compiti più strettamente amministrativi, l’amministratore delegato avrà il compito di proporre procedure e regole per disciplinare la conclusione di contratti, accordi e protocolli d’intesa tra l’autorità e le altre parti.

Nella prospettiva della piena trasparenza e assenza di conflitti di interessi, l’amministratore delegato e i dipendenti dell’autorità devono, al momento dell’assunzione delle proprie mansioni lavorative, comunicare per iscritto l’esistenza eventuale di asset virtuali posseduti da loro, dai loro coniugi o figli, e qualsiasi rapporto intrattenuto con i provider.

4. L’esercizio delle attività soggette a licenza

La parte di maggior rilievo della nuova normativa dell’Emirato di Dubai concerne le regole di svolgimento di attività correlate all’utilizzo di Virtual Assets.

Il procedimento è molto rigoroso.

Non solo non è consentito l’esercizio di alcuna attività in materia di asset virtuali nell’Emirato senza

aver ottenuto una licenza da parte dell’autorità, ma chiunque intenda ottenerla deve preliminarmente stabilire la propria attività a Dubai ricorrendo a una delle forme giuridiche riconosciute dall’autorità competente per le licenze commerciali.

Costituita e stabilita la soggettività giuridica idonea, chiunque intenda esercitare una delle attività indicate dalla legge nel territorio di Dubai o in una qualsiasi delle sue Free Zones deve ottenere le approvazioni e i permessi (licenze) richiesti dal VARA prima di avviare le procedure per l’ottenimento dei permessi da parte dell’autorità competente per le licenze commerciali.

L’attività sarà svolta nel rispetto dei requisiti, delle regole e dei regolamenti indicati nella licenza.

L’art. 16 indica quali sono le Attività che richiedono permessi:

  1. prestazione di servizi operativi e gestionali delle Virtual Asset Platform;
  2. prestazione di servizi per lo scambio tra asset virtuali e valute nazionali o estere;
  3. prestazione di servizi per lo scambio tra una o più forme di asset virtuali;
  4. prestazione di servizi per il trasferimento di asset virtuali;
  5. prestazione di servizi di custodia, gestione o controllo di asset virtuali;
  6. prestazione di servizi relativi ai portafogli di asset virtuali;
  7. prestazione di servizi relativi all’offerta e alla negoziazione di token virtuali.

L’elenco è suscettibile di integrazione con altre attività, da parte dell’Autorità, previa approvazione del consiglio di amministrazione.

L’autorità, infine, preparerà un elenco delle attività, degli affari, dei servizi e dei prodotti correlati alle risorse virtuali e che sono vietati nell’Emirato di Dubai.

La licenza non è suscettibile di cessione, pena la nullità di quest’ultima.

L’autorità può, per qualsiasi motivo correlato al servizio dell’interesse pubblico o alla regolamentazione del commercio e delle transazioni di asset virtuali nell’Emirato, sospendere la procedura di rilascio della licenza, intervenire sulle regole interne dei Virtual Asset Service Provider, sospendere la loro attività, in circostanze eccezionali o al verificarsi di un evento che pregiudichi il corretto e ininterrotto flusso di lavoro, sospendere o far cessare la negoziazione di qualsiasi asset virtuale, negoziato o meno su piattaforme; può altresì sospendere o far cessare qualsiasi processo di offerta o emissione rilevante, in circostanze eccezionali o al verificarsi di un evento che pregiudichi il corretto e ininterrotto flusso di lavoro.

In caso di violazione delle regole, oltre alle sanzioni, l’Autorità può procedere alla sospensione della licenza per un periodo non superiore a sei mesi, ovvero revocarla coordinandosi con l’autorità competente per le licenze commerciali dell’Emirato per porre nel nulla anche la licenza commerciale.

5. Rilievi conclusivi

Dubai si aggiunge così ad altre giurisdizioni, quali Singapore, gli Stati Uniti, il Regno Unito ed El Salvador, nella disciplina degli asset virtuali.

L’obiettivo di Dubai è palesemente quello di assumere il ruolo di hub principale, non solo in Medio Oriente, per le transazioni aventi ad oggetto asset virtuali e, in particolare, criptovalute, ma per l’intero modo asiatico, per cominciare. Sono infatti note le recenti posizioni negative sull’utilizzo di asset virtuali e, in particolare, di criptovalute, da parte di Cina, Indonesia e India. Anche Singapore, pur autorizzandone l’attività, ha di recente posto limitazioni alla loro pubblicizzazione agli investitori.

Alcune tra le più importanti piattaforme di scambio di criptovalute hanno già avuto la licenza ad operare sul territorio dell’Emirato di Dubai, altre hanno avviato la procedura, alcune delle quali trasferendo il proprio quartier generale da Singapore a Dubai.

La sensazione è che, ancora una volta, Dubai centrerà l’ambizioso obiettivo.

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