La Newsletter professionale DB
Giornaliera e personalizzabile
www.dirittobancario.it
Flash News

Il ravvedimento operoso dopo la riforma di cui al D. Lgs. 87/2024

3 Dicembre 2025
Di cosa si parla in questo articolo

Il CNDCEC (Consiglio Nazionale Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili), congiuntamente alla FNC (Fondazione Nazionale Commercialisti), ha pubblicato un approfondimento sul tema della revisione del sistema sanzionatorio amministrativo, che si sofferma in particolare sulle profonde trasformazioni che investono il ravvedimento operoso, alla luce della riforma attuata con il D. Lgs. n. 87/2024 e delle ulteriori modifiche correlate alla delega fiscale.

Il documento sottolinea come l’intervento normativo persegua l’obiettivo di rendere il sistema sanzionatorio più proporzionato, coerente e in linea con gli ordinamenti degli altri Paesi europei, mirando anche a rafforzare l’efficacia del contraddittorio e degli istituti deflattivi.

Una prima direttrice di cambiamento riguarda l’ampliamento dell’ambito temporale e procedimentale entro il quale il contribuente può avvalersi del ravvedimento operoso.

Il nuovo impianto consente infatti la regolarizzazione anche dopo la comunicazione dello schema di atto predisposto ai sensi dell’art. 6-bis dello Statuto del contribuente, purché non sia stata presentata istanza di accertamento con adesione.

Questa innovazione risponde alla necessità di coordinare l’istituto con il rinnovato impianto del contraddittorio preventivo, rendendo il ravvedimento un meccanismo più flessibile e coerente con le fasi del procedimento accertativo.

Il documento mette inoltre in luce la rilevanza delle nuove disposizioni che consentono l’applicazione, in sede di ravvedimento, del cumulo giuridico delle sanzioni, fino ad oggi riservato alla sola Amministrazione finanziaria.

Tale apertura costituisce un passaggio di assoluto rilievo: il contribuente può ora beneficiare di una sanzione unica, determinata sulla base della violazione più grave e poi incrementata secondo i criteri previsti dal riformato art. 12 del d.lgs. n. 472/1997.

L’estensione del cumulo al ravvedimento determina una rilevante riduzione dell’incertezza e rende l’istituto più competitivo rispetto alle definizioni successive all’accertamento.

Il documento analizza dettagliatamente le nuove fasce di riduzione delle sanzioni, che vengono rimodulate al fine di rendere più lineare la progressività dell’istituto, con benefici specifici nelle ipotesi di ravvedimento tardivo o intervenuto dopo fasi rilevanti del procedimento (schema di atto o PVC).

Allo stesso tempo si evidenzia che le modifiche operano esclusivamente sulle violazioni commesse dal 1° settembre 2024, lasciando in parallelo due differenti regimi applicabili per molti anni, con inevitabili complessità operative per contribuenti e professionisti.

Ampio spazio è riservato alla ricostruzione della nuova disciplina del cumulo giuridico, riformata per chiarire l’ambito applicativo del concorso, della progressione e della continuazione pluriennale.

Il documento spiega come la riforma abbia ristretto tale istituto alle sole violazioni sostanziali, escludendo definitivamente gli obblighi di pagamento e le indebite compensazioni, chiudendo così un lungo dibattito interpretativo.

Complessivamente, il CNDCEC e la FNC evidenziano che la riforma rafforza la proporzionalità e la funzionalità del ravvedimento, trasformandolo in uno strumento più moderno, coerente e utile nella gestione preventiva delle irregolarità fiscali.

Di cosa si parla in questo articolo
Una raccolta sempre aggiornata di Atti, Approfondimenti, Normativa, Giurisprudenza.
Iscriviti alla nostra Newsletter