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Il Governo approva due nuovi decreti in materia di bilancio dello Stato

12 Maggio 2016

Nel corso del Consiglio dei ministri riunitosi martedì 10 maggio il Governo ha approvato in esame definitivo due decreti legislativi concernenti la riforma della struttura del bilancio dello Stato ed il riordino della disciplina per la gestione del bilancio e il potenziamento della funzione del bilancio di cassa.

Per quanto riguarda il decreto legislativo in materia di completamento della riforma della struttura del bilancio dello Stato, questo è stato emanato in attuazione dell’articolo 40, comma 1, della legge 31 dicembre 2009, n. 196.

Come si legge nel comunicato stampa del Governo, che di seguito si riprende, il provvedimento ha l’obiettivo di migliorare la trasparenza del bilancio dello Stato e di favorirne la leggibilità. Esso prevede la razionalizzazione delle ‘missioni’ e dei ‘programmi’ in cui è articolato il bilancio e l’introduzione delle ‘azioni’, quali ulteriore specificazione dei programmi di spesa. Ciò consentirà di rendere maggiormente leggibili le attività svolte, le politiche sottostanti e i servizi erogati.

Uno degli aspetti di maggior rilievo del provvedimento è il rafforzamento della funzione allocativa del bilancio e l’inserimento della spending review nel processo di bilancio. Le norme infatti favoriscono una più stringente programmazione finanziaria, superando l’approccio della spesa storica per spostare l’attenzione sulla priorità dei programmi esistenti e nuovi. Come previsto nel DEF 2016, saranno fissati obiettivi triennali di spesa per ogni Ministero, coerenti con gli obiettivi di finanza pubblica, e su quella base le Amministrazioni potranno presentare le proprie proposte per la legge di bilancio e stabilità. Un’attività continuativa e sistematica di analisi e valutazione della spesa potrà fornire elementi per l’esame delle scelte effettuate, la loro attuazione e i risultati attesi. Contribuisce a potenziare la programmazione delle risorse la progressiva eliminazione delle gestioni contabili fuori bilancio.

Per rendere maggiormente efficiente la gestione delle risorse e più rapidi i tempi di pagamento delle amministrazioni, sono previste disposizioni per ampliare la flessibilità di bilancio e snellire le relative procedure amministrative. Recependo i pareri parlamentari, viene precisato l’ambito applicativo delle variazioni compensative in corso di esercizio. Esso riguarda tutte le tipologie di spesa ad eccezione di quelle determinate da leggi e quelle derivanti dai fabbisogni relativi agli oneri inderogabili, per cui la legge stabilisce i parametri per la loro quantificazione. La flessibilità nella fase di gestione consentirà di utilizzare in maniera efficiente le risorse pubbliche e gli eventuali spazi finanziari che dovessero crearsi, comunque nel rispetto degli obiettivi programmatici.

Per quanto riguarda invece il decreto legislativo in materia di riordino della disciplina per la gestione del bilancio dello Stato e il potenziamento della funzione del bilancio di cassa, questo è stato emanato in attuazione dell’articolo 42, comma 1, della legge 31 dicembre 2009, n. 196.

Il decreto legislativo, in attuazione delle delega, rende più stretto e trasparente il legame tra la decisione parlamentare sull’allocazione delle risorse e i risultati dell’azione amministrativa, ponendo maggiore attenzione sul momento in cui le risorse sono effettivamente incassate ed erogate. A tal fine, il decreto dispone l’avvicinamento delle fasi dell’impegno di spesa e dell’accertamento di entrata a quelle, rispettivamente, del pagamento e della riscossione. In particolare, il decreto prevede che l’imputazione delle risorse in bilancio avvenga nell’anno in cui l’obbligazione assunta diventa esigibile. A carico di ciascun dirigente che gestisce le risorse pubbliche, nell’ambito del bilancio dello Stato, è posto l’obbligo di predisporre un “cronoprogramma dei pagamenti” sia in fase di formazione del bilancio che in quella di gestione, per favorire la tempestività dei pagamenti stessi e la programmazione dei flussi di cassa.

Ciò consente di migliorare la previsione e la gestione dei flussi di cassa, nonché quella degli andamenti di fabbisogno e debito pubblico, anche in coerenza con l’evoluzione delle regole fiscali europee. Il potenziamento del ruolo del bilancio di cassa permette, infine, di arginare il fenomeno della formazione dei residui attivi e passivi.

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