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Il Digital Service Act in vigore per tutte le piattaforme online dell’UE

19 Febbraio 2024
Di cosa si parla in questo articolo

La Commissione, con comunicato stampa del 16 febbraio, comunica che dal 17 febbraio, il Digital Services Act (DSA), ovvero il Regolamento (UE) 2022/2065, volto a rendere il web più sicuro, equo e trasparente, inizia ad applicarsi a tutti gli intermediari online dell’UE.

In particolare, tutte le piattaforme online nell’Unione Europea, ad eccezione delle piccole e micro imprese con meno di 50 dipendenti e con un fatturato annuo inferiore a 10 milioni di euro, devono ora attuare misure per:

  • fornire agli utenti i mezzi per segnalare i contenuti illegali, compresi i beni e i servizi; inoltre, le piattaforme online dovranno collaborare con i “segnalatori di fiducia”, entità specializzate alle cui segnalazioni le piattaforme dovranno dare priorità
  • proteggere i minori: è stato introdotto, in particolare, il divieto assoluto di indirizzare ai minori annunci pubblicitari basati sulla profilazione o sui loro dati personali
  • fornire agli utenti informazioni sulle pubblicità che vedono, come, ad esempio, il motivo per cui gli vengono mostrate e chi ha pagato per la pubblicità
  • vietare le pubblicità che si rivolgono agli utenti in base a dati sensibili, come le convinzioni politiche o religiose, le preferenze sessuali, ecc
  • fornire una motivazione all’utente interessato da qualsiasi decisione di moderazione dei contenuti, ad esempio la rimozione di contenuti, la sospensione dell’account, ecc. e caricare la motivazione nel database della trasparenza di DSA
  • fornire agli utenti l’accesso a un meccanismo di reclamo per contestare le decisioni di moderazione dei contenuti
  • pubblicare almeno una volta all’anno un rapporto sulle procedure di moderazione dei contenuti
  • fornire all’utente termini e condizioni chiari e includere i parametri principali in base ai quali funzionano i sistemi di raccomandazione dei contenuti.
  • designare un punto di contatto per le autorità e per gli utenti.

Oltre alle piattaforme online, il Digital Services Act (DSA) si applica anche ai servizi di hosting (ad esempio, servizi cloud o sistemi di nomi di dominio, servizi di background che collegano gli utenti agli indirizzi dei siti web richiesti), nonché agli intermediari online (ad esempio, fornitori di servizi Internet o domini).

La Commissione ricorda che dalla fine di agosto 2023, il Digital Services Act si applica già alle 19 piattaforme online di grandi dimensioni (VLOP) e ai motori di ricerca (VLOSE) designati nell’aprile 2023 (con oltre 45 milioni di utenti mensili in media).

Altre tre piattaforme designate come VLOP nel dicembre 2023 hanno tempo fino alla fine di aprile per conformarsi agli obblighi più severi previsti dalla DSA; tuttavia, dal 17 febbraio dovranno rispettare gli obblighi generali della DSA.

Le piattaforme non designate come VLOP o VLOSE saranno supervisionate a livello di Stati membri da un’autorità di regolamentazione indipendente che agirà come coordinatore nazionale dei servizi digitali (DSC), e che supervisionerà l’applicazione delle regole del DSA da parte delle piattaforme nazionali nel loro territorio.

I coordinatori dei servizi digitali, in particolare:

  • saranno il primo punto di riferimento per i reclami degli utenti relativi a violazioni delle DSA da parte di qualsiasi piattaforma, comprese le VLOP e le VLOSE
  • trasmetteranno, se del caso, il reclamo al coordinatore dei servizi digitali dello Stato membro di stabilimento della piattaforma, corredandolo di un parere
  • certificheranno i meccanismi di ricorso extragiudiziale esistenti per gli utenti che intendono presentare reclami e contestare le decisioni di moderazione dei contenuti
  • valuteranno e assegneranno lo status di segnalatori di fiducia a candidati idonei o a entità indipendenti che abbiano dimostrato esperienza nel rilevare, identificare e notificare contenuti illegali online
  • elaboreranno le richieste di accesso ai dati VLOP e VLOSE da parte dei ricercatori per ricerche specifiche, esaminando i ricercatori e richiedendo l’accesso ai dati per loro conto
  • saranno dotati di forti poteri investigativi ed esecutivi, per garantire il rispetto della DSA da parte dei provider stabiliti nel loro territorio: potranno ordinare ispezioni in caso di sospetta violazione della DSA, imporre multe alle piattaforme online che non rispettano la DSA e imporre misure provvisorie in caso di grave danno alla sfera pubblica.

I coordinatori dei servizi digitali e la Commissione formeranno un gruppo consultivo indipendente, il Comitato europeo per i servizi digitali, per garantire che le DSA siano applicate in modo coerente e che gli utenti di tutta l’UE godano degli stessi diritti, indipendentemente dal luogo in cui le piattaforme online sono stabilite.

Il Comitato assisterà nella supervisione delle piattaforme online e dei motori di ricerca online di grandi dimensioni e pubblicherà relazioni annuali sui principali rischi sistemici e sulle migliori pratiche per attenuarli.

La Commissione ricorda infine che entro marzo 2024, adotterà degli orientamenti sulle misure di attenuazione del rischio per i processi elettorali ed entro aprile avvierà una consultazione pubblica sull’atto delegato per l’accesso ai dati, che sarà adottato entro luglio ed entrerà in vigore nell’ottobre 2024.

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