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Credito al consumo: istituito l’Archivio centrale informatizzato contro i furti d’identità

10 Giugno 2011
Di cosa si parla in questo articolo

Pubblicato nella G.U. n. 107 del 10 maggio 2011 il Decreto Legislativo 11 aprile 2011, n. 64 , con il quale è stato istituto un nuovo sistema pubblico di prevenzione, sul piano amministrativo, delle frodi nel settore del credito al consumo, con specifico riferimento al furto d’identità (c.d. phishing).
Il provvedimento prevede l’istituzione di un Archivio centrale informatizzato che avrà come titolare il Ministero dell’economia e delle finanze ed al quale aderiranno i diversi operatori bancari e, in generale, del settore creditizio e finanziario.
L’Archivio sarà composto da tre strumenti informatici:

1) il primo, denominato interconnessione di rete, che consentirà di dare seguito alle richieste di verifica inviate dagli aderenti mediante il riscontro di specifici “dati oggetto di riscontro”, detenuti nelle banche dati degli organismi pubblici e privati;
2) il secondo, denominato modulo informatico centralizzato, che memorizzerà, in forma aggregata ed anonima, i casi il cui riscontro abbia evidenziato la non autenticità di una o più categorie di dati presenti nella richiesta di verifica, permettendo così al MEF ed a uno speciale gruppo di lavoro previsto nel Decreto lo studio del fenomeno delle frodi, ai fini dell’esercizio della prevenzione, anche mediante la predisposizione e pubblicazione periodica di specifiche linee guida, sul piano amministrativo, nel settore del credito al consumo e dei pagamenti dilazionati o differiti;
3) il terzo, denominato modulo informatico di allerta, che memorizzerà le informazioni trasmesse dagli aderenti relative alle frodi subite o ai casi che configureranno un rischio di frodi nei settori del credito, dei servizi di comunicazione elettronica o interattivi nonché le segnalazioni di specifiche allerta preventive trasmesse dal titolare dell’archivio agli aderenti. Tali informazioni saranno conservate nell’archivio per il tempo necessario agli aderenti ad accertare l’effettiva sussistenza del rischio di frodi.

Saranno “soggetti a riscontro” i dati contenuti:

a) nei documenti di identità e di riconoscimento, comunque denominati o equipollenti, ancorché smarriti o rubati,
b) partite IVA, codici fiscali e documenti che attestano il reddito,
c) posizioni contributive previdenziali ed assistenziali,

relativi a relativi a persone fisiche che richiedono una dilazione o un differimento di pagamento, un finanziamento o altra analoga facilitazione finanziaria.
Nell’ambito del sistema di prevenzione verrà altresì istituito un servizio gratuito, telefonico e telematico, che consentirà di ricevere segnalazioni da parte di soggetti che abbiano subito o temano di aver subito frodi configuranti ipotesi di furto di identità.

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