Pubblicato il nuovo Rapporto Consob sulla corporate governance delle società quotate italiane.
Il Rapporto sulla corporate governance delle società quotate italiane fornisce evidenze in merito ad assetti proprietari, organi sociali, assemblee e operazioni con parti correlate, sulla base di dati desunti da segnalazioni statistiche di vigilanza e informazioni pubbliche.
Per la prima volta il Rapporto fornisce una mappatura dell’interazione avvenuta tra imprese, azionisti e altri stakeholder, evidenziando un intenso dialogo con i vari portatori d’interesse.
I temi ESG sulla sostenibilità ambientale, sociale e di governo delle imprese si confermano di sempre maggior rilevanza per i Consigli di amministrazione, come dimostra la percentuale del 68% di imprese che a fine 2023 presenta comitati di sostenibilità (rispetto al 61% del 2022 e al 20% nel 2017).
Per quanto riguarda il tema della gender diversity nella governance delle quotate, la presenza delle donne negli organi sociali si attesta al 43% delle posizioni.
È in crescita rispetto agli anni precedenti la percentuale di società in cui il genere femminile è ugualmente o più rappresentato rispetto a quello maschile nell’organo di amministrazione (19% dei Cda, rispetto al 15% del 2023).
Resta tuttavia spesso precluso il ruolo di amministratore delegato o di presidente dell’organo di amministrazione (rispettivamente 2,2% e 3,5% degli incarichi ricoperti da donne).
Le donne ricoprono il ruolo di amministratore delegato solo nel 2,2% dei casi, e quello di presidente del consiglio di amministrazione nel 3,5%.
In continuità con i dati degli anni precedenti, la presenza femminile in più organi di amministrazione di società quotate (interlocking) riguarda il 27,6% delle donne, una percentuale superiore a quella maschile.
Tuttavia, tale dato mostra una progressiva diminuzione, dopo il picco del 34,9% toccato nel 2019.
Sono 72 gli emittenti che hanno introdotto nei propri statuti il voto maggiorato, in lieve calo rispetto ai 74 del 2023, per un valore complessivo pari al 14,7% della capitalizzazione di mercato.
Tra questi, 10 emittenti hanno previsto una forma di voto maggiorato rafforzato.