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Commento ai mercati: il default della Grecia

12 Marzo 2012

Consultique

Situazione di mercato

12.03.2012 – E finalmente, dopo mesi e mesi di trattative, incertezze e revisioni, si è giunti al default del debito greco. Il paese ellenico, inoltre, ha utilizzato la clausola di azione collettiva, un dispositivo tecnico che rende obbligatoria, per i creditori privati non aderenti alla proposta di scambio, l’adesione al piano di ristrutturazione. Ciò comporta due fatti: il primo è che ora si può quantificare l’ammontare del debito cancellato, ossia  107 miliardi di euro, anche se, in realtà, come dichiarato del ministro delle finanze greco, mancano ancora i 7 miliardi dei non aderenti. Le fonti greche negano la possibilità che vi siano ulteriori recuperi oltre a quelli già previsti dallo swap. Quest’ultimo ha cancellato un importo pari al 74% del valore delle “vecchie” obbligazioni rientranti sotto la legislazione greca (152 miliardi di euro), ristrutturando il debito sia sotto il profilo delle scadenze, sia sotto quello cedolare. Le adesioni sono state pari all’85,2%, valore che aumenta con l’attivazione delle Cacs, attestandosi al 95,7%. Per quanto riguarda invece le obbligazioni sottoposte al diritto internazionale, sono stati consegnati 20 miliardi, pari al 69% del totale. La ristrutturazione del debito ha portato Fitch a declassare ulteriormente il rating di Atene, passando da “C” a “Restricted Default”, ossia default su una parte del debito. La seconda conseguenza post-default si apre sul fronte Cds: scattano infatti 3,25 miliardi di dollari di risarcimenti da parte delle assicurazioni stipulate contro l’insolvenza di Atene e tra una settimana verrà definito dall’Isda il valore di rimborso. Il raggiungimento dell’accordo tra Grecia e creditori apre la porta a nuove tranche di prestito per il paese ellenico, con un (nuovo) aiuto da 38 mld di euro. Insomma, dopo un lungo percorso, la Grecia è arrivata al default, ordinato, ma pur sempre un fallimento. La misura, oltre a spostare il peso del default sui contribuenti europei, mette in salvo la Grecia fino al 2014, momento in cui poi si dovrà riconfrontare con il mercato. E in questi tre anni, le misure stile LTRO dovranno “sistemare” anche l’Europa, in un processo che appare ancora tortuoso e niente affatto giunto al termine.

Outlook tecnico

Durante l’ottava uscente i mercati hanno abbozzato parte di quella correzione tecnica che i più si aspettano e che tarda a venire. In effetti, la piccola discesa infrasettimanale poteva trasformarsi in qualcosa di più, alimentata sia dai timore sul risultato dello swap greco, sia da normali esigenze di take profit dove diverse settimane di uptrend. La debolezza è stata però immediatamente riassorbita, un 2-3% per l’S&P 500, leggermente di più sul Dax, ma entrambi si sono riportati sulle resistenze già individuate. Interessante diventa quindi la prossima ottava: break o ennesima ottava di congestione al di sotto degli ostacoli tecnici? Il mercato ha mostrato di avere forza (e cash) a disposizione, ma è altrettanto vero che nessuno vuole avere il “cerino” in mano. Quindi, outlook tendenzialmente positivo e verifica del test delle resistenze.

 

 

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