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Aiuti di stato alle banche: gli indirizzi della Commissione Europea

14 Dicembre 2011
Di cosa si parla in questo articolo

Il 01 dicembre 2011 la Commissione Europea ha emanato la Comunicazione C(2011)8744 relativa all’applicazione, dal 01 gennaio 2012, delle norme in materia di aiuti di stato alle misure di sostegno alle banche nel contesto della crisi finanziaria.

La Comunicazione C(2011)8744 è stata richiamata dallo stesso Decreto “salva Italia” (Decreto Legge 6 dicembre 2011, n. 201) all’articolo 8, relativo alle misure per la stabilità del sistema creditizio, il quale prevede appunto la possibilità per il Ministro dell’economia e delle finanze di concedere, a partire dal 1 gennaio 2012 e fino al 30 giugno 2012, la garanzia dello Stato sulle passività delle banche italiane.

Con tale provvedimento la Commissione Europea ha prorogato quattro comunicazioni: la comunicazione sul settore bancario (GU C 270 del 25.10.2008, pag. 8); la comunicazione sulla ricapitalizzazione (GU C 10 del 15.1.2009, pag. 2.); la comunicazione sulle attività deteriorate (GU C 72 del 26.3.2009, pag. 1.); la comunicazione sulla ristrutturazione (GU C 195 del 19.8.2009, pag. 9.).

La Commissione ha voluto altresì stabilire le necessarie modifiche dei parametri per la compatibilità degli aiuti di Stato collegati alla crisi forniti alle banche a partire dal 01 gennaio 2012. In tal senso la Comunicazione:

a) integra la comunicazione sulla ricapitalizzazione, fornendo orientamenti più dettagliati per garantire un’adeguata remunerazione dei titoli di capitale che non hanno un rendimento fisso;

b) illustra le modalità con cui la stessa procederà a una valutazione proporzionale della redditività a lungo termine delle banche nel contesto del pacchetto per il settore bancario;

c) introduce un metodo rivisto per garantire che le commissioni da versare in cambio di garanzie sulle passività bancarie siano sufficienti per limitare l’aiuto al minimo indispensabile, con l’obiettivo di garantire che il metodo tenga conto della recente maggiore differenziazione dei margini differenziali sui CDS e dell’impatto dei margini differenziali sui CDS del debito sovrano.

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