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Informativa di sostenibilità: il parere ESMA sui nuovi IFRS dell’ISSB

20 Luglio 2022
Di cosa si parla in questo articolo

L’ESMA ha pubblicato una lettera destinata all’International Sustainability Standards Board (ISSB) relativamente alla proposta di quest’ultimo di introdurre due nuovi standard di rendicontazione internazionali in materia di informativa di sostenibilità: IFRS S1 Requisiti generali per l’informativa finanziaria relativa alla sostenibilità; IFRS S2 Informativa sul clima.

In particolare, evidenzia l’ESMA, nell’ambito del proprio mandato di considerare i modelli di business sostenibili e i fattori ESG nelle diverse aree legislative di competenza, negli ultimi anni è stato osservato il crescente interesse da parte degli operatori dei mercati finanziari e di altri stakeholder per un’informativa più pertinente, affidabile e comparabile relativa ai fattori ESG.

Sul punto, la legislazione europea in materia di finanza sostenibile ha dato ulteriore impulso alle richieste del mercato in materia di rendicontazione di sostenibilità.

In attesa dell’approvazione della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), sono in corso le iniziative per la creazione di una serie completa di European Sustainability Reporting Standards (ESRS) che mirano a soddisfare questa domanda, tenendo conto di alcune specificità del contesto europeo, in particolare:

  • la necessità di coprire l’intero spettro delle tematiche ESG;
  • l’importanza del principio della “doppia materialità”;
  • la necessità di essere coerenti con i principali atti legislativi in materia di finanza sostenibile, come il regolamento sulla tassonomia, il regolamento sulle informazioni relative alla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari (SFDR) e il regolamento sugli indici utilizzati come parametri di riferimento negli strumenti finanziari e nei contratti finanziari o per misurare la performance dei fondi di investimento.

Pur sostenendo pienamente e contribuendo attivamente a questi sforzi dell’UE, l’ESMA rileva la necessità di garantire un migliore flusso di informazioni lungo tutta la catena degli investimenti sostenibili, anche per le PMI e di sostenere efficacemente il passaggio a un sistema economico e finanziario più sostenibile non solo all’interno dell’UE, ma anche a livello globale.

A tal fine, secondo l’ESMA, è necessario che la standardizzazione regionale, soprattutto in Europa, e gli sforzi internazionali vadano di pari passo.

Entrambi gli sforzi dovrebbero consentire uno scenario in cui gli emittenti possano contare su standard di rendicontazione di alta qualità che siano coerenti, interoperabili e il più possibile globali e, se necessario, regionali o specifici per ogni giurisdizione.

Da questo punto di vista, l’ESMA accoglie con favore l’iniziativa portata avanti dall’ISSB per raggiungere un insieme comune di standard di reporting di sostenibilità di alta qualità accettati a livello internazionale che possano servire come base globale.

L’ESMA ritiene che il lavoro di definizione degli standard dell’UE sull’informativa di sostenibilità delle imprese e il lavoro dell’ISSB possano progredire nel raggiungimento di un terreno comune su tre aree principali:

  • gli elementi di base del processo di definizione degli standard, come l’architettura dei requisiti, i confini del reporting e, ove possibile, la terminologia;
  • i requisiti di divulgazione delle informazioni sui rischi e le opportunità materiali dal punto di vista della creazione di valore dell’impresa;
  • l’approccio per l’identificazione degli impatti legati alla sostenibilità che le entità soggette a reporting generano sull’ambiente e sulle persone.

Nel valutare le proposte contenute dell’ISSD, l’ESMA ha esaminato due aspetti principali:

  • l’idoneità dei requisiti proposti a soddisfare le esigenze informative degli investitori, in particolare di quelli che operano nei mercati dell’UE e sono soggetti a obblighi informativi specifici dell’UE;
  • il potenziale di convergenza dei requisiti proposti dall’ISSB con la bozza degli ESRS sviluppata dall’EFRAG e attualmente oggetto di una consultazione pubblica fino all’8 agosto 2022.

L’ESMA sottolinea, inoltre, cinque aree chiave sulle quali ritiene sia necessario riconsiderare i requisiti proposti prima della finalizzazione degli standard:

  • In primo luogo, per quanto riguarda la nozione di informazioni finanziarie “legate alla sostenibilità” (informativa di sostenibilità), le proposte non definiscono quali siano gli aspetti legati alla sostenibilità trattati nei principi. L’ESMA raccomanda di scegliere un ambito di applicazione e una definizione di ciò che si intende per “sostenibilità” convergenti con le altre principali iniziative di definizione degli standard.
  • In secondo luogo, per quanto riguarda l’approccio generale alla materialità, l’ESMA raccomanda di chiarire e rendere coerente la terminologia relativa all’identificazione dei rischi e delle opportunità.
  • In terzo luogo, per quanto riguarda l’uso di informazioni e metriche specifiche per le imprese, l’ISSB prevede la possibilità che i singoli emittenti determinino le proprie metriche e informazioni per integrare quelle già previste da uno standard di sostenibilità IFRS o per compensare la mancanza di requisiti specifici in relazione a una determinata questione.
  • In quarto luogo, per quanto riguarda l’utilizzo delle linee guida settoriali del SASB (Sustainability Accounting Standards Board), l’ESMA raccomanda che l’ISSB consideri come introdurre tali linee guida come parte dei requisiti obbligatori nello standard di rendicontazione climatica, tenendo conto di tre aspetti principali: (i) escludere le parti di tali linee guida che non sono necessariamente correlate al clima; (ii) modificare gli aspetti di tali linee guida che non sono pienamente adatti all’applicazione in un contesto internazionale, data la loro connotazione specifica per la giurisdizione in alcuni casi; e (iii) considerare un’applicazione graduale di tali requisiti.
  • In quinto luogo, in relazione ai piani di transizione e alle compensazioni delle emissioni nella bozza di standard di rendicontazione climatica, l’ESMA raccomanda di integrare i requisiti con alcuni dettagli aggiuntivi fondamentali per ottenere la comparabilità e la rilevanza delle informazioni riportate e migliorare la convergenza con le proposte della bozza di ESRS.
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