Una raccolta sempre aggiornata di Atti, Approfondimenti, Normativa, Giurisprudenza.
www.dirittobancario.it
Flash News

Pacchetto Omnibus I: accordo Parlamento – Consiglio UE

9 Dicembre 2025
Di cosa si parla in questo articolo

Il Parlamento europeo ed il Consiglio UE hanno raggiunto un accordo provvisorio nelle discussione di c.d. trilogo sul pacchetto di semplificazione Omnibus I, che modifica la Direttiva sulla rendicontazione di sostenibilità (CSRD) e la Direttiva sulla due diligence di sostenibilità delle imprese (CSDDD), al fine di semplificare e armonizzare le pratiche di rendicontazione sulla sostenibilità e di due diligence in tutti gli Stati membri dell’UE.

Si ricorda che il 26 febbraio 2025 la Commissione aveva adottato un pacchetto di proposte volte a semplificare le norme dell’UE, rafforzare la competitività e sbloccare ulteriori capacità di investimento.

Il 14 aprile 2025 il Consiglio UE aveva già adottato il meccanismo “Stop-the-clock” e ha rinviato di due anni l’entrata in vigore dei requisiti CSRD per le grandi imprese che non hanno ancora iniziato a presentare relazioni, nonché per le PMI quotate in borsa, e di un anno il termine di recepimento e la prima fase di applicazione (che riguarda le imprese più grandi) della CSDDD.

Nel complesso, il pacchetto di semplificazione Omnibus I riduce la complessità e migliora l’efficienza: concentrando gli obblighi di sostenibilità sulle aziende più grandi, che sono suscettibili di avere il maggiore impatto sul clima e sull’ambiente, garantisce che le entità più piccole non subiscano un impatto sproporzionato.

Le modifiche includono in particolare:

  • l’eliminazione degli obblighi di rendicontazione e di due diligence per molte imprese
  • l’introduzione di una maggiore flessibilità per le imprese che rimangono soggette agli obblighi obbligatori
  • la protezione delle imprese più piccole da richieste di informazioni eccessive da parte delle imprese più grandi.

Quanto alle misure proposte dalla Commissione per ridurre l’ambito di applicazione della CSRD – ovvero aumentare la soglia dei dipendenti a 1000 e di escludere le PMI quotate in borsa dal campo di applicazione della direttiva – Parlamento e Consiglio UE hanno aggiunto una soglia di fatturato netto superiore a 450 milioni di euro, per alleggerire ulteriormente l’onere di rendicontazione a carico delle imprese.

I colegislatori hanno inoltre convenuto di esentare le imprese di partecipazione finanziaria dall’ambito di applicazione della CSRD e hanno concordato un’esenzione transitoria per le società che dovevano iniziare a presentare relazioni a partire dall’esercizio finanziario 2024, che non rientrano nell’ambito di applicazione per il 2025 e il 2026.

Infine, l’accordo provvisorio introduce una clausola di revisione relativa a una possibile estensione dell’ambito di applicazione sia della CSRD che della CSDDD.

Quanto alla CSDDD, sebbene il suo ambito di applicazione non fosse contemplato dalla proposta della Commissione, l’accordo provvisorio aumenta le soglie a 5.000 dipendenti e 1,5 miliardi di euro di fatturato netto.

Inoltre, l’accordo sul pacchetto Omnibus I prevede:

  • l’eliminazione della limitazione (contenuta nella proposta originaria della Commissione) all’ulteriore valutazione della fase di identificazione alle operazioni della società stessa, a quelle delle sue controllate e a quelle dei suoi partner commerciali diretti, per cui:
    • le società possono concentrarsi sui settori delle loro catene di attività in cui è più probabile che si verifichino impatti negativi effettivi e potenziali
    • per garantire flessibilità alle imprese, quando un’impresa ha individuato impatti negativi ugualmente probabili o ugualmente gravi in diversi settori, potrà dare priorità alla valutazione degli impatti negativi che coinvolgono i partner commerciali diretti
    • le imprese non dovrebbero più essere tenute a effettuare una mappatura completa, ma dovrebbero invece condurre un esercizio di definizione dell’ambito di applicazione più generale; le imprese dovrebbero basare i loro sforzi su informazioni ragionevolmente disponibili, il che ridurrà l’effetto a cascata delle richieste di informazioni sui partner commerciali più piccoli
  • l’eliminazione, al fine di garantire un significativo alleggerimento degli oneri, dell’obbligo per le imprese di adottare un piano di transizione per la mitigazione dei cambiamenti climatici
  • l’eliminazione, del regime di responsabilità armonizzato dell’UE e l’obbligo per gli Stati membri di garantire che le norme in materia di responsabilità siano di applicazione obbligatoria nei casi in cui la legge applicabile non sia la legge nazionale dello Stato membro; è stata inserita una clausola di revisione sulla necessità di un regime di responsabilità armonizzato a livello dell’UE
  • un accordo sulle sanzioni, per cui si è concordato un limite massimo del 3% del fatturato netto mondiale dell’impresa, con la Commissione che emanerà delle necessarie linee guida
  • il rinvio di un altro anno, al 26 luglio 2028, il termine per il recepimento della CSDDD; le imprese dovranno conformarsi alle nuove misure entro luglio 2029.

L’accordo provvisorio raggiunto nelle discussioni del trilogo è ora in attesa dell’approvazione formale da parte del Parlamento europeo e del Consiglio: una volta adottato, le modifiche saranno pubblicate nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea ed entreranno in vigore il giorno della loro pubblicazione.

Di cosa si parla in questo articolo

WEBINAR / 22 Gennaio
Rischi ESG e analisi degli scenari ambientali: nuove linee guida EBA

ZOOM MEETING
Offerte per iscrizioni entro il 22/12


WEBINAR / 15 Gennaio
Autovalutazione del rischio di riciclaggio: nuove raccomandazioni Banca d’Italia

ZOOM MEETING
Offerte per iscrizioni entro il 03/12